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Legge Gasparri: le fasce protette nella nuova tv

Nell'articolo 10 é previsto che le emittenti televisive debbano seguire norme di tutela nella programmazione tv.

di Francesco Agresti

Fasce protette e una maggiore attenzione ai minori nella programmazione pomeridiana e negli spot commerciali. La tormentata legge Gasparri (l. 112/2004, nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 5 maggio), che tanto ha fatto discutere per il riassetto del sistema televisivo italiano, contiene anche un articolo, il n. 10, interamente dedicato alla tutela dei minori nella programmazione televisiva. “Le emittenti devono osservare le disposizioni per la tutela dei minori previste dal Codice di autoregolamentazione tv e minori approvato il 29 novembre 2002”, esordisce il primo comma. “Le emittenti”, prosegue, “sono altresì tenute a garantire l?applicazione di specifiche misure a tutela dei minori nella fascia oraria di programmazione dalle ore 16 alle ore 19 e all?interno dei programmi direttamente rivolti ai minori, con particolare riguardo ai messaggi pubblicitari, alle promozioni e a ogni forma di comunicazione commerciale. Specifiche misure devono essere osservate nelle trasmissioni di commento degli avvenimenti sportivi, in particolare calcistici, al fine di contribuire alla diffusione tra i giovani dei valori di una competizione sportiva leale e rispettosa dell?avversario, per prevenire fenomeni di violenza legati allo svolgimento di manifestazioni sportive”. “Su temi come questi l?esperienza degli ultimi anni, dalla Carta di Treviso in poi, ci ha insegnato che spesso nel passaggio dalle norme alla loro applicazione ci sono margini che difficilmente si riescono a colmare”, avverte Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, secondo cui oltre alle norme bisognerebbe lavorare alla diffusione di una cultura del rispetto dei bambini e dei minori. “È importante infatti sviluppare una sensibilità nei media che porti a considerare i bambini come soggetti della comunicazione”. Oltre alla programmazione tv, le norme impongono restrizioni anche ai messaggi pubblicitari e l?emanazione di un regolamento (“l?impiego di minori di anni quattordici in programmi radiotelevisivi, oltre che essere vietato per messaggi pubblicitari e spot, è disciplinato con regolamento”, comma 3) che dovrà essere adottato entro sessanta giorni, quindi entro il 4 luglio prossimo. “Fatte le regole è necessario che le si faccia rispettare”, prosegue Caffo. E proprio all?attività di controllo è dedicato il quarto comma dell?articolo 10, secondo cui la verifica dell?osservanza di tutte queste disposizioni è demandata dalla stessa alla Commissione per i servizi e i prodotti dell?Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in collaborazione con il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione tv e minori, anche sulla base delle segnalazioni effettuate dal medesimo Comitato. In caso di violazione delle norme in materia di tutela dei minori, le sanzioni sono applicate direttamente secondo le procedure previste dal comma 3 dell?articolo 31 della legge 6 agosto 1990, n. 223, il quale prevede che il Garante deliberi l?irrogazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma compresa tra i 10 e i 100 milioni delle vecchie lire e, nei casi più gravi, la sospensione dell?efficacia della concessione o dell?autorizzazione per un periodo da uno a dieci giorni. Il punto Dopo essere stata rinviata alle Camere dal Presidente della Repubblica, Ciampi a fine dicembre, la legge Gasparri sul sistema tv è stata modificata dal parlamento e definitivamente approvata il 29 aprile scorso. All?articolo 10 impone norme di tutela dei minori nella programmazione tv.


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