Formazione
Professionisti della salute, un progetto per 300 rifugiati e migranti
The Human Safety Net, la fondazione del Gruppo Generali, dà il via alla formazione e all’inserimento lavorativo di 300 ausiliari socioassistenziali, caregiver e operatori sociosanitari in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Andrea Sironi, presidente Generali: «Questo progetto guarda ad una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni»
Formazione e inserimento lavorativo di 300 ausiliari socioassistenziali (Asa), caregiver e operatori sociosanitari (Oss) in tre regioni (Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna) offerto a rifugiati e migranti di 18 Paesi diversi e che attualmente risiedono in Italia, della durata di 30 mesi. Sono alcuni dei numeri del progetto di The Human Safety Net, Fondazione del Gruppo Generali, presentato oggi a Roma. Partito a gennaio 2024, si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula.
Over65: 24% degli italiani
Il progetto si pone l’obiettivo di aiutare persone che vivono in contesti di vulnerabilità a liberare il proprio potenziale. Oggi in Italia gli over65 rappresentano il 24% della popolazione, si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni. Nel nostro Paese risiedono cinque milioni di cittadini stranieri, di cui oltre tre non comunitari e, tra il 2021 e il 2022, si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro. In questo contesto, l’iniziativa ha il duplice obiettivo di dare una risposta concreta al bisogno dell’Italia di avere professionisti qualificati della salute e della cura, che siano in grado di supportare le sfide del cambiamento demografico in atto, e di creare opportunità di lavoro a chi giunge in Italia alla ricerca di una nuova vita.
Obiettivo: creare modelli replicabili
«Generali ha l’obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone. Questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda ad una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente», dice Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali. «Con la propria Fondazione The Human Safety Net, Generali lavora dal 2017 su questo tema e punta a proporre possibili percorsi che mettono insieme i partner nell’ecosistema per aiutare fattivamente le persone a inserirsi in maniera qualificata nel mondo del lavoro», prosegue. «Al tempo stesso la Fondazione punta a creare modelli replicabili che, una volta testati e avviati, siano scalabili e adottabili in Italia e non solo»
Per una società più inclusiva e solidale
«Coerentemente con la visione di sostenibilità del Gruppo Generali, in Italia ci impegniamo e agiamo quotidianamente per essere un Corporate Citizen Responsabile restituendo alla comunità e a tutto il territorio valore reale, concreto e condiviso», afferma Gianluca Perin, general country manager di Generali Italia. «Oggi presentiamo un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia».
Due percorsi formativi
Gli aderenti hanno l’opportunità di scegliere due diversi percorsi formativi per diventare caregiver familiari, ausiliari socioassistenziali o operatori sociosanitari; inoltre, gli studenti vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari all’ottenimento delle certificazioni professionali e nel placement presso strutture attive nel settore socio sanitario, inclusi ospedali, Rsa e cliniche.
L’iniziativa conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell’accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi
La storia di Maria Esther
«Finalmente qualcuno mi ha teso una mano e mi ha permesso di realizzare un sogno che avevo da una vita» dice, con la voce rotta dall’emozione, Maria Esther Jaime Pareja, partecipante al progetto di formazione. Nata in Perù, arrivata in Italia nel 2003, dopo molti lavori e uno studio da infermiera interrotto per problemi economici, ha seguito il corso per Asa di The Human Safety Net, nella scuola di formazione professionale Ascolom. «Venerdì scorso ho passato l’esame. Ho già fatto due tirocini. Sono molto felice e grata a questo progetto».
La partnership pubblico-privato
L’iniziativa conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell’accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi: enti del Terzo settore e del non profit, enti di formazione e strutture sociosanitarie sul territorio nazionale. In particolare, tra gli enti del Terzo settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Consorzio Communitas.
Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti Acof Olga Fiornini, Ascolom, Randstad Hr Solutions, Galdus formazione, la Asl Roma 1 e Umana Spa. Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di Tiresia, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della finanza a impatto, diretto dal professor Mario Calderini.
Un movimento globale di persone che aiutano persone
Dal 2019 ad oggi, sono state più di 1200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti della Fondazione attivi in Italia, dove ha supportato 40mila bambini e famiglie. The Human Safety Net è un movimento globale di persone che aiutano persone. La mission è liberare il potenziale delle persone che vivono in contesti di vulnerabilità, affinché possano trasformare le vite delle loro famiglie e comunità.
Una rete di 77 Ong e imprese sociali in 26 Paesi
I programmi di The Human Safety Net supportano le famiglie vulnerabili con bambini piccoli (età 0-6 anni) e contribuiscono all’inclusione dei rifugiati nella società grazie al lavoro e all’imprenditorialità. La Fondazione unisce le forze delle organizzazioni non governative e del settore privato in Europa, Asia e Sudamerica. The Human Safety Net, istituita da Generali nel 2017, è attiva in 26 Paesi con una rete di 77 Ong e imprese sociali come partner. Finora, a livello globale, ha raggiunto 490mila persone, delle quali 482mila bambini e genitori e quasi 8mila rifugiati. Tramite il programma per rifugiati, The Human Safety Net ha contribuito alla creazione di oltre 500 startup.
Foto ufficio stampa Generali Italia
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