Welfare
Co.co.co: l’accordo di Telecom
Entro i primi mesi del 2005 i 4350 co.co.co. di Atesia, il call center di Telecom cambieranno contratti di lavoro
I 4.350 co.co.co saranno prorogati sino a dicembre 2004(rispetto al termine del 24 ottobre 2004 previsto dal dlg 276/03) in attesa dello scorporo e della cessione del ramo di azienda di Atesia alla Telecontac.
I lavoratori che saranno trasferiti alla Telecontact, call center al 100% di Telecom : 600 avranno un contratto di apprendistato o di inserimento,750 un contratto di somministrazione a tempo determinato(ex interinale).
Chi rimarrà in Atesia, che sarà venduta ad una società di telefonia, avrà altri contratti: 1.100 diverranno apprendisti, 1.350 saranno collaboratori a progetto, 550 avranno un contratto di inserimento.
L’accordo è il risultato di un confronto tra azienda e organizzazioni sindacali confederali e di categoria che si dicono soddisfatti poichè si è ristabilito un equilibrio in una azienda in cui ci solo 187 dipendenti e ben 4.350 co.co.co.. L’intesa è stata firmata all’alba delle scadenze degli attuali contratti di co.co.co previste per i mesi di giugno e luglio.
“Con questo accordo si dimostra che si può conciliare la flessibilità di un lavoro come quello del call center con la stabilità dei posti del lavoro. Le migliaia di lavoratori saranno assunti infatti come dipendenti secondo i nuovi contratti previsti dalla riforma Biagi” afferma Anna Maria Furlan segretario nazionanle Cisl “Oltre ad aver garantito il posto di lavoro, questi lavoratori continueranno a essere impiegati a Roma, sede di Atesia”.
Sono necessari alcuni mesi di tempo perchè l’intesa entri a pieno regime, come ha precisato Paolo Pirani,segretario confederale della Uil, perchè ci sono altri passaggi da compiere nella realizzazione del progetto industriale che porterà a Telecom una serie di attività di telefonia fissa. Ottimista Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, che giudica l’accordo con Telecom un modo per far uscire gli operatori di call center dalla marginalità lavorativa.
Rispetto ai nuovi assetti industriali le organizzazioni sindacali fanno sapere che l’accordo firmato ieri prevede il loro intervento anche rispetto alle nuove proprietà con cui si terrano tavoli di confronto per seguire l’andamento degli inserimenti lavorativi.
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