Non profit

Vinco la partita se moltiplico un euro per quattro

Il 28 maggio la squadra di Morandi, Ramazzotti & co scende in campo a Firenze.

di Paolo Manzo

Il Roi – o Return on Investments per dirla all?inglese – è il modo migliore per far fare un figurone a Gianluca Pecchini, direttore generale della Nic, la Nazionale italiana cantanti, che della Partita del cuore è stato l?ideatore, tredici anni fa, costruendola a sua immagine e somiglianza, “trattandola come un figlio”, confessa lui a Vita. Già, perché la solidarietà legata a un evento va bene, benissimo, ma se non è sostenibile economicamente è destinata ad avere vita breve. Il Roi è l?indice di redditività che mette a confronto il reddito operativo, cioè il reddito prodotto con l?attività tipica dell?impresa, con il capitale investito nella stessa, cioè il totale degli impieghi destinati allo svolgimento dell?iniziativa. Detto in soldoni, il Roi evidenzia la percentuale di guadagno per ogni euro investito nell?iniziativa solidale, in questo caso della Partita del cuore. Ebbene la Partita del cuore 2004, che si disputerà all?Artemio Franchi di Firenze la sera di venerdì 28 maggio e che vedrà fronteggiarsi la Nic e una squadra di cantanti inglesi (con Rod Stewart, Mick Hucknall, i Blue, Paul Young e gli Iron Maiden, tra gli altri), “costerà a bilancio tra i 300mila e i 350mila euro”, spiega Pecchini, “ma l?obiettivo è di raccogliere circa un milione di euro. Diciamo che, in base al mio business plan, l?obiettivo minimo è di raddoppiare ogni euro investito, quello massimo di quadruplicarlo”. Nel primo caso il Roi sarebbe del 200%, nel secondo del 400%: un record di redditività assoluto. I costi per la partita di Firenze comprendono le spese di trasporto, alloggio, affissione e stampa manifesti, organizzazione e pagamento di chi lavora in pianta stabile alla Partita del cuore. I ricavi dipenderanno molto dall?appoggio dei mass media, in primis dei giornali, e da quante volte pubblicheranno il numero per gli sms solidali (48588) e delle donazioni con CartaSì, dalla risonanza che daranno le associazioni cui finiranno i fondi, dalla copertura di Rai Uno e dalla vendita dei diritti tv, “magari anche a Eurosport”, confida Pecchini. Certo è che l?incasso derivante dalla vendita dei biglietti più la raccolta delle donazioni da casa via sms o carta di credito è iniziato ad arrivare dal 16 maggio, mentre le spese di organizzazione sono quasi tutte precedenti. In questo caso fondamentale è stato l?appoggio degli sponsor, soprattutto di quello istituzionale della Nic, quell?Acqua Vera che dal 1993 fa bella mostra di sé sulle magliette dei vari Morandi, Ramazzotti e Ruggeri. “Grazie ad Acqua Vera riusciamo a programmare la Partita del cuore e le altre iniziative della Nic per bene”, precisa Pecchini, il quale non nasconde che – oltre alla redditività dell?iniziativa, comunque altissima – esistono altri problemi di natura economica e non: “Innanzitutto la nostra attenzione è rivolta, anche e soprattutto, al controllo della destinazione delle donazioni, e questo lo facciamo scegliendo con una cura maniacale i partner e le associazioni che vogliamo aiutare”. Quest?anno la Partita del cuore della Nic si è unita – in una vera e propria partnership della solidarietà – con la Conad, per finanziare due progetti dell?Unicef e della Fondazione Rigoberta Menchù, rivolti rispettivamente ai bimbi del Malawi e del Guatemala. Sullo slogan “Emergenza bambini”, poi, la Nic devolverà l?importo rimanente raccolto dalla Partita del cuore a una serie di progetti, i più importanti dei quali sono quello dell?Associazione italiana Fame zero, per costruire 500 cisterne d?acqua nel Nord-Est del Brasile, quello della Fondazione Gorbaciov per curare i bambini leucemici in due ospedali di San Pietroburgo e quello della Fondazione Nicolò Galli per interventi a sostegno dei traumatizzati negli incidenti stradali. “Il nostro è un messaggio globale”, conclude Pecchini e, a conferma di ciò basti pensare che, per il 2005, la Nazionale italiana cantanti ha il progetto di esportare la Partita del cuore e la filosofia che l?accompagna in qualche città dell?Unione europea, dove i cantanti siano conosciuti: in lizza ci sono il Bernabeu di Madrid e il Parco dei Principi di Parigi, ma anche Monaco di Baviera è in buona posizione.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA