Non profit

L’operazione G8 è al via. Le tre strade per arrivarci

Filone verde, pacifisti, Rete di Lilliput: sono le anime del movimento antiglobalizzazione che in questi giorni presenta i piani per Genova

di Redazione

Galeotta fu Porto Alegre, dove la società civile mondiale si accorse di avere idee e passione per costruire un mondo nuovo, che segnasse in agenda gli appuntamenti di quelli che non muovono i fili della finanza e dell’economia planetarie. Era il World Social Forum, la risposta al Forum economico mondiale di Davos. Qualcuno pensava che sarebbe finita lì, come sconclusionata protesta dei figli non violenti di Seattle. Invece la marcia continua, e a Genova, dal 20 al 22 luglio, saranno in 100 mila a far sentire la loro voce ai grandi del G8. Il movimento comincia a prendere forma in queste ore fra il capoluogo ligure e Padova, sede di Civitas, il “salone” della solidarietà e del non profit. Sono tre i grandi filoni sociali che si incrociano contro le ideologie da G8: il filo “verde” dei coordinamenti locali di Wwf e Legambiente, un’area pacifista, dai Beati i costruttori di pace al Tavolo della pace, fino all’anima non violenta di Seattle capeggiata dalla Rete Lilliput. Finora sono 200 le associazioni italiane e straniere firmatarie del documento del Genoa Social Forum, che fra oggi e domani traccerà la linea d’azione. Ci sono le Acli, l’Arci, Chiama l’Africa, partiti e sindacati, ong spagnole, tedesche, scandinave e slave. «Abbiamo chiesto al Comune lo stadio Marassi», spiega Stefano Lenzi del Wwf di Genova, portavoce del movimento, «e varie autorizzazioni al governo, col quale abbiamo tenuto un lunghissimo tavolo il 20 aprile scorso. Ma resterà tutto bloccato fino al dopo elezioni». Nel frattempo loro raccolgono adesioni e cercano la solidarietà dei genovesi per ospitare le migliaia di persone attese nell’estate calda. Questo fine settimana si svolgeranno gruppi di lavoro su global governance, ambiente, salute e impatto delle nuove tecnologie. Sullo sviluppo del Sud del mondo e la questione sempre centrale del debito estero. Mentre dal 14 al 22 luglio l’idea è quella di fare conferenze e dibattiti allo stadio Marassi, oltre alla grande manifestazione dei migranti il 19 e un nutrito corteo il 21. A Civitas si riunisce l’ala più “istituzionale” del Social Forum. Con Amnesty, Sdebitarsi, Lvia, Ics ed Etimos partiranno tre campagne: per la Tobin tax (la tassa sulle transazioni valutarie), i farmaci essenziali e contro le armi leggere. Info: www.genoa-g8.org, www.unimondo.org


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