Mondo

Tra Usa e Gb alta tensione: parola di Foreign Office

Il Sunday Times pubblica in prima un documento "confidential" del Foreign Office britannico che accusa pesantemente la strategia dei compagni di coalizione Usa in Iraq

di Paolo Manzo

Altro che coalizione saldissima tra Londra e Washington su come affrontare la crisi irachena. A leggere il documento secretato dal Ministero degli esteri britannico ed apparso stamane (chi sarà la gola profonda?) sulla prima pagina del Sunday Times e disponibile sul sito www.timesonline.co.uk, le differenze di approccio sull’Iraq tra l’amministrazione repubblicana di George W. Bush e il governo laburista di Tony Blair sono assai profonde, per non dire enormi. Sulla tattica militare si legge, per esempio, che “la mano pesante usata dai militari americani a Falluja e Najaf nelle scorse settimane ha alimentato l’opposizione sia sunnita che sciita alla coalizione e ci ha fatto perdere molto del sostegno pubblico che avevamo inizialmente in Iraq. Lo scandalo del trattamento riservato ai detenuti di Abu Ghraib, inoltre, ha minato l’autorità morale della coalizione sia in Iraq che a livello internazionale”. E adesso mr Blair avrà il suo bel da fare per convincere l’opinione pubblica inglese che tra lui e mr Bush non esistono divergenze sull’Iraq: verba volant ma carta manent. E quelle del Foreign Office sembrano intonare un vero e proprio de profundis alla credibilità del primo ministro britannico, che sino a ieri parlava di identità di vedute tra Londra e Washington sull’Iraq.


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