Chiamiamolo Michele, il protagonista della storia che stiamo per raccontare. Impiegato in una media impresa meccanica, la moglie arrotonda facendo la baby sitter, un figlio alle elementari. è in arrivo il fratellino, e si decide di rinnovare la casa. C?è ancora il mutuo da pagare, ma nel grande magazzino di mobili marito e moglie si convincono: tra divani e armadi c?è un banchetto con un signore distinto, che pubblicizza i vantaggi dell?acquisto a rate: “Non vi preoccupate, si comincia a pagare tra sei mesi e sono solo 90 euro al mese con un vaglia”, dice il commesso. Affare fatto. La stessa scena si ripete al megastore di elettrodomestici…
Un anno dopo. Il bimbo che la moglie curava viene accettato all?asilo nido, e 400 euro al mese mancano all?appello. Comincia così l?odissea finanziaria di Michele e famiglia. Per pagare le rate chiede aiuto alla propria banca, solo qualche mese, ma niente da fare: è già troppo indebitato, ma come fa la banca a saperlo? La Centrale rischi nazionale registra tutto. Forse l?unico modo è rivolgersi a una di quelle finanziarie…
È in questa fase della storia, un attimo prima che si arrivi al peggio, che si colloca l?intervento preventivo della Fondazione antiusura Crt. La fondazione, attiva da cinque anni in Piemonte, intercetta situazioni a rischio come quella che abbiamo descritto. “Il primo servizio che diamo, fondamentale, è la consulenza di uno dei nostri volontari, persone con grande esperienza di banca”, spiega Ernesta Greguol, presidente della fondazione. “Già il fatto di essere ascoltati aiuta molte persone a recuperare fiducia”.
La fase operativa parte con la verifica di tutti i debiti, delle spese fisse, e delle entrate certe, sulla base dei documenti forniti dal debitore: il quale prende coscienza in modo chiaro delle proprie possibilità. A questo punto diventano decisivi il know-how e la capacità di negoziazione del tutor. Si legge nella relazione annuale della fondazione: «Situazioni che sembrano disperate per l?intrico dei debiti con i creditori si risolvono attraverso l?estinzione di tutti i finanziamenti in essere, gli accordi con le finanziarie (il taglio degli interessi a fronte del pagamento anticipato) e la riduzione del debito a un unico finanziamento, concesso a un tasso inferiore a quello riservato ai clienti migliori”. Attualmente, intorno al 6,5% annuo, meno della metà dei tassi praticati in media nei crediti al consumo, erogato da un istituto convenzionato, in questo caso il gruppo Unicredit. Niente regali, quindi: il debito è da onorare. “La fondazione ha il ruolo di garante in caso di morosità, in genere per quattro quinti del finanziamento”, chiarisce la Greguol. “Ma è un?evenienza molto rara: l?anno scorso solo in 12 casi su 224 siamo intervenuti con la fideiussione”.
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