Formazione

Algeria: Un anno dopo il terremoto

Tra due giorni, l’Algeria ricorda le vittime del terremeto che nel maggio 2003 devastò la regione di Algeri facendo oltre 2000 morti

di Joshua Massarenti

Ad un anno di distanza, le ferite non si sono ancora rimarginate. ?Ogni volta che passo davanti a questi terreni ormai deserti mi viene in mente questa orribile notte in cui persero la vita i miei amici e allievi? ricorda con emozione Meriem, professore di un instituto di Boumerdès (50 km ad est della capitale Algeri), una fra le città più colpite del terremeto che colpì la regione di Algeri.
Era il 21 maggio del 2003 quando un sisma di magnitudo 6.8 sulla scala Richter fece, secondo i dati pubblicati dal Ministero dell?interno, 2.777 vittime e oltre 11.000 feriti. Lo stato algerino stimò a 5 miliardi di dollari i danni provocati da un terremoto che ha colpito una cinquantina di comuni. All?epoca, il presidente Abdelaziz Bouteflika dichiarò che ci sarebbero voluti ?almeno due anni per vedere la situazione normalizzarsi?.
Ancora oggi, s?intravedono cantieri di palazzine semidistrutti affidati a imprenditori privi di qualsiasi qualifica professionale. Decine di migliaia di persone vivono ancora in casettine di 30 m2 in ciascuna delle quali può vivere una famiglia di otto-dieci persone in attesa di un alloggio decente.
Molte polemiche sono susseguite al terremoto chiamando direttamente in causa architetti ed imprenditori senza scrupoli, accusati di corruzione per aver permesso la costruzione di edifici senza rispettare le regole di sicurezza più elementari ? tra cui quelle anti-sismiche ? in un paese spesso colpito da fenomeni di terremoti.
Le stesse autorità algerine sono state sommerse dalle critiche dei cittadini algerini per il ritardo e la confusione con i quali sono stati organizzati i soccorsi, nonché per il loro lassismo in materia di costruzione edilizia.
Nel giugno 2003, il governo ha imposto nuove norme parasismiche, diventate obbligatorie per le costruzioni pubbliche e private. Sul piano della prevenzione, le autorità algerine stanno per lanciare una serie di studi sulla vulnerabilità degli edifici strategici e dei cantieri più importanti del nord del paese, l?area in cui il terremeto provocò i suoi danni umani e materiali maggiori.

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