Oltre le cronache

L’alluvione, i volontari e la grande lezione di Scherpa

Dal grande concorso di persone nell'aiuto agli alluvionati della Romagna, emerge il video di un anziano, Riccardo Ceroni, 84 anni, che si rivolge a un gruppo di giovani soccorritori. Una testimonianza diventata virale per la forza e la verità delle sue parole. Abbiamo chiesto a Paolo Venturi, studioso di Economia civile, di commentare quel breve discorso che sta commuovendo l'Italia

di Paolo Venturi

«È un attimo per me indescrivibilmente positivo». Queste parole, contenute in un video diventato virale (sotto, trovate la condivisione che ne ha fatto sul suo profilo Instagram, del creator Andrea Nonni ndr), non sono state pronunciate da una persona che stava condividendo la gioia di un evento felice, ma da Riccardo Ceroni, un anziano di 84 anni la cui casa è stata invasa dall’acqua del fiume Tramazzo, a Modigliana (Forlì).

Riccardo, noto ai compaesani con il soprannome di “Scherpa” (che in dialetto romagnolo significa scarpa), vive nel piccolo comune dell’Appennino tosco-romagnolo, un borgo di circa 4mila abitanti, e coltiva un orto lungo le rive del torrente.

Cosa rende positiva un’esperienza drammatica?

Ma come è possibile definire “positiva” un’esperienza così drammatica? Cosa ha visto “Scherpa”? Non si tratta di follia, ma di un incontro che ha trasformato il suo dramma in un’esperienza di speranza. Un gruppo di giovani volontari, arrivati dopo l’alluvione, è diventato per lui una “compagnia concreta”, aiutandolo nella faticosa opera di liberare la sua casa dal fango.


La notte in cui l’alluvione ha colpito, “Scherpa” si è svegliato chiedendo aiuto al “babbo”, una preghiera che ha trovato risposta il giorno seguente. L’aiuto tanto atteso è arrivato, incarnato da dieci giovani con le braccia pronte e i volti sorridenti, venuti lì solo per lui. La loro presenza non ha cancellato il dolore di quanto accaduto, ma ha certamente aperto il cuore di “Scherpa” e, con ogni probabilità, anche quello dei volontari che più che “angeli”, come spesso vengono definiti, nel video sembrano essere diventati “amici” di quell’anziano.

La forza del dono

Il video è potente, perché ci mostra la forza del dono, inteso come relazione e condivisione del senso della vita, radicato nella concretezza dei bisogni. È la solidarietà che si trasforma in fraternità, un’esperienza che può avvenire in ogni momento e che ci insegna a guardare con occhi diversi le difficoltà che incontriamo. Grazie, “Scherpa”, per averci ricordato questo insegnamento. E grazie ai tanti giovani volontari per aver reso possibile la speranza, anche nel dramma dell’alluvione.

Nella foto di Fabrizio Zani per LaPresse, volontari in azione a Bagnocavallo (Ravenna).

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