Mondo

Nigeria: Obasanjo, violenza rischia di travolgerci

Nel Paese nelle ultime settimane si sono verificati violenti scontri tra cristiani e musulmani

di Gabriella Meroni

Le violenze etniche minacciano di travolgere l’intera Nigeria. L’allarme e’ stato lanciato oggi dal presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, che ha decretato lo stato di emergenza nel Plateau, lo stato federale nel centro del Paese dove nelle ultime settimane si sono verificati violenti scontri tra cristiani e musulmani, in una catena di uccisioni e vendette reciproche. ”Dobbiamo adottare misure decise per fermare l’escalation di quello che sta diventando un genocidio reciproco”, ha detto Obasanjo alla Tv. Il presidente ha decretato la sospensione per sei mesi dall’incarico del governatore dello stato di Plateau, Joshua Dariye, che ha definito ”debole e incompetente” e che ha accusato di fomentare le violenze. Piu’ di un migliaio di persone nelle ultime settimane sono rimaste uccise in un confronto nato da una disputa fra agricoltori e allevatori di bestiame sullo sfruttamento di alcuni terreni e poi sfociato nelle piu’ gravi violenze etniche registrate da tre anni a questa parte. Originati fra gli altopiani centrali, gli scontri si sono estesi alla citta’ di Kano (la piu’ grande della Nigeria settentrionale) e minacciano gli stati di Kaduna, Bauchi, Taraba, Gombe e Nassarawa. La scorsa settimana piu’ di 30 mila abitanti, in gran parte membri della minoranza di fede cristiana, hanno lasciato Kano per sottrarsi alle bande di giovani musulmani che si sono scatenate per le strade in cerca di vendetta dopo la strage compiuta il 2 maggio nella zona di Yelwa (altopiani centrali). Qui, a quanto risulta, i cristiani dell’etnia Tarok avevano attaccato gli hausa-fulani, che sono musulmani, uccidendone piu’ di 600. Nelle drammatiche violenze degli ultimi giorni, gruppi di musulmani hanno bruciato le case e i negozi dei cristiani, uccidendone molti. Secondo i leader della comunita’ cristiana di Kano le vittime potrebbero essere fino a 600. La Nigeria, uno dei maggiori esportatori mondiali di petrolio, conta 130 milioni di abitanti pressoche’ equamente divisi tra cristiani e musulmani, in un complicato mosaico di diverse fedi religiose e 250 gruppi etnici. Gli attriti tra le due principali comunita’ sono una costante nella storia del Paese (anche la guerra per la tentata secessione del Biafra alla fine degli anni Sessanta fu in parte innescata da scontri interreligiosi), ma negli ultimi quattro anni, da quando uno dopo l’altro 12 stati del nord musulmano hanno introdotto la ”sharia” (legge coranica) come legge dello stato, le violenze tra cristiani e musulmani si sono riacutizzate, causando almeno tremila morti. Nelle ultime settimane, in particolare, la situazione si e’ fatta molto preoccupante. ”E’ imperativo – ha detto oggi il presidente Obasanjo nel suo drammatico intervento – che il bagno di sangue sia arrestato. Se non la blocchiamo subito, questa crisi divorera’ l’intera nazione”.


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