Formazione

Iraq. Opposizioni verso mozione comune senza Udeur

La maggioranza dei senatori (Udeur esclusa) dell'opposizione va verso una mozione dal testo breve che chieda il ritiro delle truppe dall'Iraq.

di Ettore Colombo

La maggioranza dei senatori dell’opposizione va verso una mozione dal testo breve che chieda il ritiro delle truppe dall’Iraq. Nell’assemblea di questa mattina si sono detti d’accordo sull’opportunità di stilare un dispositivo “molto secco e molto breve” i Ds, Prc, Pdci, Verdi e Margherita (seppure con i distinguo sottolineati dal dielle Nicola Mancino). Assolutamente in disaccordo con la proposta di mozione unitaria l’Udeur. Non si sono presentati all’assemblea i senatori dello Sdi, partito che chiede una risoluzione per il ritiro completa di un preambolo che motivi la scelta. “Giovedì (giorno in cui il premier Silvio Berlusconi riferirà al Senato sulla crisi irachena, ndr.) noi proporremo una breve mozione in cui si chieda il ritiro del nostro contingente dall’Iraq”, ha spiegato il presidente dei senatori Ds Gavino Angius. “I nostri militari partecipano nei fatti ad una guerra sotto il comando anglo-americano – ha sottolineato Gigi Malabarba del Prc – avremmo bisogno di una risoluzione breve e unitaria di tutte le opposizioni per il ritiro delle truppe. Arriviamo da percorsi diversi, quindi non possiamo avere posizioni identiche, ma se potessimo arrivare ad un unico dispositivo sarebbe un segnale forte nei confronti della maggioranza”. Per Willer Bordon, presidente dei senatori della Margherita, “non ci sono dubbi sulla necessità di andare ad una mozione largamente unitaria e mi pare di poter dire che così sarà. Se questa volta vogliamo essere capiti, il dispositivo deve essere molto secco e molto breve”. Di diverso avviso Nicola Mancino della Margherita, che insiste sulla necessità che il dispositivo dell’opposizione contenga una motivazione “che potrebbe essere – ha suggerito – ‘inutile rimanere in condizioni di paralisi della nostra missione in Iraq'”. Assolutamente contrario l’Udeur. Ha spiegato Mauro Fabris: “In questo momento un semplice ritiro non risolve nessuna delle questioni che abbiamo davanti, tranne quella di salvaguardare la vita dei nostri soldati”. Fabris ha proposto di “aspettare che il premier torni dal confronto con Bush” in quanto “noi pensiamo che una soluzione multilaterale si possa ancora ottenere”. Infine, un ricbiamo ai colleghi della lista riformista: “Vorremmo capire questa svolta improvvisa nei gruppi dell’opposizione. Sono questi stop and go che non comprendiamo. Non si può pensare che una volta trovata la quadra al vostro interno tutti si debbano accodare”.


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