Welfare

Amnesty International: Basta sfruttare i bambini soldati in Liberia!

In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International chiede al governo liberiano e alla Comunità internazionale di mantenere le promesse di pace per 21000 bambini soldati

di Joshua Massarenti

?I bambini della Liberia hanno visto le loro vite spezzate da quattordici anni di conflitto quasi ininterrotto. Alcuni vi hanno perso la vita, altri hanno perso i genitori oppure sono stati mutilati, rapiti, privati di educazione e di cure mediche, sino ad essere stati reclutati e sfruttati come soldati?.
Inizia così, con una descrizione drammatica, il rapporto pubblicato oggi da Amnesty International e intitolato ?Liberia. Chiedete giustizia per i bambini soldato?. In esso, Amnesty International esorta il governo nazionale di transizione della Liberia (GNTL), le principali parti in conflitto e la Comunità internazionale ad agire, nel quadro del processo di pace lanciato nell?agosto 2003, per porre un termine al reclutamento forzato e all?utilizzo di bambini soldato nella Liberia del dopo guerra. AI stima a circa 21000 i bambini soldati ancora presenti in Liberia. ?Questa cifra? sottolinea l?organizzazione internazionale, ?comprende bambini a cui si è dato delle armi e per poi costringerli a combattere. Ma non solo. Vi sono anche bambine che sono state rapite, violentate o ridotte a varie forme di schiavismo sessuale?.
Le parti in conflitto, ovvero l?ex governo liberiano guidato da Charles Taylor, i vari gruppi armati dell?opposizione e quelli politici, hanno avuto ricorso ai bambini soldati. Amnesty International chiede inoltre che si risponda pienamente ai bisogni di questi ex bambini soldati. L?accordo di pace siglato nel 2003 ha aperto la via ad un regolamento definitivo del conflitto. Ora però, ?la priorità deve essere data all?applicazione del programma di disarmo, di smobilitazione, di riabilitazione e di reintegrazione (DDRR) dei bambini soldati? specifica Amnesty International.
Non appena nato nel dicembre 2003, il processo di DDRR era stato accantonato, per poi essere rilanciato di recente in seguito alle pressioni delle Nazioni Unite. Tuttavia, responsabili dell?operazione di peacekeeping hanno espresso molta inquietudine per quanto riguarda il numero di armi restituite, nettamente inferiore rispetto al numero di combattenti che si sono presentati per essere disarmati e smobilitati.
Inoltre, la reabilitazione e il reinserimento sociale dei bambini soldati necessitano investimenti massicci già richiesti nel febbraio scorso durante la Conferenza internazionale per la ricostruzione della Liberia. Ma i finanziamenti non vengono stanziati a sufficienza. L?educazione riveste in questo caso un?importanza cruciale e rappresenta una priorità assoluta agli occhi di quei bambini intervistati da Amnesty International durante la sua visita in Liberia nel novembre del 2003.
?Il reclutamento e l?utilizzo di bambini soldati costituiscono una violazione dei diritti all?infanzia e un crimine di guerra? aggiunge il rapporto. ?E benché il reclutamento di bambini contravviene sia al diritto internazionale relativo ai diritti umani che al diritto umanitario, nessuno in Liberia è stato ancora tradotto in giustizia per questi crimini?.
?La speranza per una pace duratura ? alla quale in bambini hanno diritto ? rimarrà una pia illusione fin quando i responsabili di questi crimini non verranno giudicati? conclude nel suo rapporto Amnesty International.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.