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Iraq: missione Antica Babilonia, una scheda

Quanti uomini? Che obiettivi? Quali regole?

di Paul Ricard

E’ composto da 3.068 unita’ il contingente italiano impegnato in Iraq dallo scorso luglio nell’ ambito dell’ operazione Antica Babilonia. Si tratta di circa un terzo degli uomini attualmente impegnati in operazioni militari all’ estero (9.244). Agli italiani e’ affidata la provincia di Dhi Qar (quella di Nassiriya), regione meridionale del Paese posta sotto il comando inglese.
OBIETTIVI MISSIONE – La missione del contingente militare nazionale e’ di garantire la cornice di sicurezza essenziale per consentire l’ arrivo degli aiuti e di contribuire con capacita’ specifiche alle attivita’ di intervento piu’ urgente nel ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali. In questo quadro i compiti del contingente militare nazionale sono: creazione e mantenimento di un ambiente sicuro; concorso all’ ordine pubblico e polizia militare; supporto alle attivita’ di sminamento; rilevazioni biologiche e chimiche; assistenza sanitaria; gestione aeroportuale attivita’ dell’ Orha (Office of Riabilitation and Humanitarian Assistance); ripristino di infrastrutture pubbliche essenziali. Si tratta di operazioni di profilo essenzialmente protettivo e di sicurezza, condotte con attivita’ di ricognizione e sorveglianza, di protezione e sicurezza, di stabilizzazione ed assistenza. La presenza delle forze sul terreno e’ quanto piu’ discreta possibile.
LE REGOLE D’ INGAGGIO – Sono comuni e concordate con tutti i contingenti della coalizione. Esse prevedono l’ uso della forza minima necessaria e proporzionale all’ offesa. E’ previsto che l’ uso della forza sia esercitato al livello piu’ basso possibile, in funzione delle circostanze ed in misura proporzionale alla situazione, nel rispetto del diritto internazionale, nonche’ delle leggi e regolamenti nazionali. In particolare, esso deve assicurare, nel modo piu’ efficace, la tutela e la sicurezza del personale. I militari sono soggetti al codice penale militare di guerra, cosi’ come previsto nelle operazioni militari internazionali.
LA DIVISIONE INTERFORZE – Il comandante dei militari italiani in Iraq e’ il generale Francesco Paolo Spagnuolo, mentre il generale Gian Marco Chiarini guida l’ Italian joint task force. La componente dell’ esercito e’ costituita sulla base della Brigata corazzata Ariete, con sede presso Nassiriya. Comprende anche una componente elicotteristica con velivoli CH-47 e Ab-412, nonche’ una componente cinofila per l’ individuazione degli esplosivi. La Marina Militare e’ presente con un’ aliquota di forze speciali del Gruppo operativo incursori di Comsubin e 130 uomini del Reggimento San Marco. L’ Aeronautica militare ha costituito il sesto Reparto operativo autonomo di Tallil, cui la forza armata contribuisce con circa 220 uomini e con 3 elicotteri HH-3F. In quest’ ambito operano anche gli elicotteri dell’ esercito. Infine, i carabinieri hanno costituito un’ unita’ Msu (Multinational Specialized Unit), in cui sono inserite componenti di altri Paesi.
COSTI MISSIONE – Dal primo luglio al 31 dicembre 2003 sono stati stanziati 225,5 milioni di euro per 3.014 uomini. Dall’ 1 gennaio al 30 giugno 2004 sono previsti 207,9 milioni di euro per 2.714 uomini.

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