Modelli di sviluppo

“Milano double-face”, Giovanni Azzone: «La città impari a fare i conti con le diversità»

Dialogo con il presidente di Fondazione Cariplo in occasione dell'uscita del numero di VITA magazine dedicato a Milano: «In un luogo che attrae la diversità non si possono selezionare solo quelli con gli occhi azzurri e i capelli biondi»

di Stefano Arduini

iovanni Azzone, guida Fondazione Cariplo dal maggio del 2023. Quanto pesi l’ente di via Manin sul welfare e sulla società lombarda lo dicono i numeri: lo scorso anno la Fondazione ha sostenuto 1.178 progetti sul territorio di riferimento (Lombardia e province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola) a fronte di un’attività filantropica complessiva per 177,6 milioni di euro. Nel 2022 infatti l’attività filantropica complessiva era stata pari a 141,5 milioni. Circa il 30% di queste risorse viene mediamente impegnato sul territorio dell’area metropolitana di Milano.
Per sei anni, a partire dal dicembre 2010, Azzone è stato rettore del Politecnico di Milano. E al Poli si è anche laureato in ingegneria industriale nel 1986. «Io sono nato a Rho: a Milano ci sono arrivato in pianta stabile a 19 anni proprio per studiare al Politecnico e da allora questo luogo e questa città sono diventati l’epicentro della mia vita: quando vedo i giardini di piazza Leonardo mi sento a casa».

Lo chiedo al presidente del maggiore ente filantropico italiano: che città è oggi Milano?

Per prima cosa dobbiamo intenderci su cosa intendiamo per “Milano”. Io credo che come minimo dobbiamo intendere la città metropolitana, ma forse non basta: oggi centri come Lodi o Lecco fanno parte del “sistema” Milano. Fatta questa premessa se devo scegliere un aggettivo per Milano dico: “internazionale”. Ma all’internazionalità corrisponde la complessità. Non sono solo lustrini.

Cosa c’è dentro questa complessità

Due componenti qualificanti sono l’attrattività e la diversità. Milano è una città che attrae capitali e persone dal resto dell’Italia e del mondo. Ma nel momento in cui sei attrattivo, attrai tutto. Non puoi selezionare solo quelli con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Attrai persone con formazione, cultura e caratteristiche differenti. Attrai la diversità. Il compito di una città attrattiva è quello di valorizzare questo patrimonio perché sia un elemento di ricchezza. Per riuscirci occorre avere comunità e identità forti, perché il riflesso condizionato delle comunità deboli è quello di alzare barriere.

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