Mondo

Uganda: ribelli ammazzano bambini a bastonate

Lo riferisce l'agenzia Misna. La situazione nel Nord del Paese è sempre drammatica

di Gabriella Meroni

Donne e bambini uccisi a bastonate dai ribelli per alcuni sacchi di fagioli e farina, parte degli aiuti alimentari destinati ad un campo profughi: e’ avvenuto ieri sera mei pressi di un campo situato nei dintorni di Gulu, nell’Uganda settentrionale. Almeno 23 persone sono state uccise dai ribelli del sedicente Esercito di Resistenza del Signore (LRA) in seguito ad un attacco contro il campo profughi di Pagak, 18 chilometri a nord di Gulu: lo hanno riferito fonti della Misna, l’agenzia missionaria, precisando che l’incursione e’ avvenuta ieri sera quando i ribelli (gli ‘olum’, come sono chiamati dalla popolazione locale) hanno assalito l’assembramento di baracche e capanne di fango di cui e’ composto il campo. I miliziani erano alla ricerca degli aiuti alimentari – sacchi di fagioli e di farina – in possesso dei profughi. Non e’ possibile stilare un bilancio completo delle vittime: sono state infatti date alle fiamme almeno 300 capanne e ancora si ignora se in quel momento vi fossero persone all’interno. Durante l’attacco e’ rimasto ucciso un uomo, ma il destino peggiore lo hanno subito gli ostaggi, una trentina persone, in prevalenza donne e bambini, costrette a seguire i ribelli con il carico di cibo razziato. La Misna riferisce che a una decina di chilometri di distanza dal luogo dell’assalto, in direzione di Kaladima, lungo una strada che s’introduce nella savana, sono stati ritrovati i corpi straziati di una decina di donne con i loro bambini, molti dei quali di pochi mesi, ancora aggrappati alle schiene delle madri, e di tre uomini. Una superstite ha raccontato ai soccorritori che gli ‘olum’ li hanno costretti a deviare dalla via principale per inoltrarsi nel bush: “Ci hanno detto di lasciare li’ il cibo e di andarcene – ha detto la donna – credevamo di essere salvi ma ci hanno raggiunti e presi a bastonate. Quasi tutti gli uomini sono fuggiti, ma le donne con i bambini sulle spalle non ce l’hanno fatta”. I ribelli, tutti uomini adulti, come ha precisato la testimone, hanno infierito con i bastoni sulle vittime indifese. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i paramilitari incaricati di proteggere il campo hanno tentato di contrastare l’attacco, ma la testimonianza raccolta da fonti della MISNA afferma che i soldati sono fuggiti appena iniziato il raid. Sei donne con fratture al corpo e alle testa sono state trasportate all’ospedale ‘Saint Mary’ di Lachor, presso Gulu, principale citta’ dell’Uganda del Nord; una di loro e’ deceduta lungo il tragitto. A febbraio, i miliziani dello ‘Lra’ avevano ucciso oltre 250 persone nel campo-profughi di Barlonyo, nel distretto di Lira. Da 18 anni, le bande armate guidate da Joseph Kony – di cui fanno parte anche un gran numero bambini-soldato – seminano morte e distruzione nelle zone settentrionali del Paese, senza che il governo di Kampala riesca a fermare le violenze sul piano militare ne’ ad avviare alcun tipo di negoziato. Si calcola che finora le vittime di questo conflitto siano oltre centomila, 20.000 i minori sequestrati e oltre un milione (1.500.000 secondo alcune fonti) gli sfollati.


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