Non profit

We are the future: la solidarietà fa record con la musica

Organizzato da Quincy Jones e dal comune di Roma, ieri ha radunato 500mila persone. E raccolto già un milione di euro

di Benedetta Verrini

We are the future, concerto-evento al Circo Massimo organizzato da Quincy Jones e dal Comune di Roma per finanziare sei centri per l’infanzia in altrettante aree del mondo devastate dalla guerra, ieri ha raccolto 500mila spettatori. Una ripresa, a vent’anni di distanza, della campagna benefica We are the world: nella serata di ieri sarebbe già stato raccolto 1 milione di euro. Una grande soddisfazione per Quincy Jones, l’artista-idealista fondatore della The Listen Up Foundation, e per l?ambasciatore Uri Savir, uno degli artefici degli Accordi di Pace di Oslo e fondatore del The Glocal Forum, in associazione con la World Bank sotto la leadership del Sig. James D. Wolfenshon, si sono uniti per lanciare We Are The Future. Quest?assemblea senza precedenti di musicisti di fama mondiale, artisti, personalità dello spettacolo e atleti, tra cui Oprah Winfrey, Muhammad Ali, Alicia Keys, Josh Groban e Angelina Jolie, ha voluto richiamare l?attenzione mondiale all?azione: per salvaguardare il nostro futuro dobbiamo investire sui bambini. Il concerto, gratuito, aveva come obiettivo la raccolta fondi per costruire e mantenere i primi Centri per Bambini We Are The Future in Etiopia, Eritrea, Sierra Leone, Afghanistan, Ruanda e West Bank. Col tempo, We Are The Future intende istituire Centri per Bambini in tutte le zone del mondo devastate dai conflitti. Il ricavato netto raccolto tramite donazioni di corporazioni o di privati sarà utilizzato a diretto beneficio dei bambini. Info: www.wearethefuture.com

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