Welfare

Nigeria: la protesta di Soynka

Il premio nobel Wole Soyinka arrestato sabato durante la repressione di una manifestazione contro l'attuale governo e subito rilasciato

di Emanuela Citterio

Gas lacrimogeni per disperdere la manifestazione anti governativa che si è svolta lo scorso sabato a Lagos, in Nigeria. Fra i dodici dimostranti arrestati in fretta e furia c’era anche Wole Soyinka, scrittore e premio nobel per la letteratura, da sempre strenuo difensore dei diritti umani.

Un sintomo del clima di tensione che sta vivendo negli ultimi giorni la seconda potenza nel continente dopo il Sudafrica.
La protesta di questi giorni è guidata da una coalizione composta da gruppi dell’opposizione, organizzazioni per i diritti umani e realtà della società civile sotto il nome di “Citizens Forum”.

Un gruppo di 500 rappresentanti sabato ha manifestato chiedendo le dimissioni del presidente Olusegun Obasanjo dichiarando fraudolente le elezioni dello scorso anno che lo hanno confermato per la seconda volta alla guida della Nigeria.
La dimostrazione è avvenuta dopo l’inasprirsi dei conflitti a sfondo etnico religioso che hanno avuto luogo nell’ultimo mese.
La Coalizione accusa Obasanjo non solo di aver manovrato le elezioni presidenziali dello scorso anno e quelle locali dello scorso marzo, ma anche di aver messo in atto politiche che hanno accresciuto la povertà nel Paese, e hanno fatto crescere la violenza tra gruppi etnici.

“Stiamo protestando contro la dittatura crescente in questo Paese, che ormai sta rasentando il fascismo” ha dichiarato Wole Soyinka all’agenzia Irin dopo il suo rilascio. “Contineremo a manifestare contro la manipolazione dei risultati elettorali. Ogni gruppo della coalizione ha la sua lista di domande da fare a questo governo ma una cosa su cui siamo risoluti è proteggere la democrazia di questo Paese”

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