Cultura
Libri: guida ai luoghi di preghiera degli immigrati a Roma
Sono 185 i luoghi di preghiera in cui si riuniscono gli immigrati presenti a Roma: li hano censiti Caritas e Migrantes
“La fede religiosa come forza di pace e di animazione della società”. È questo lo spirito con cui la Caritas diocesana di Roma e la Fondazione Migrantes hanno realizzato la terza edizione della Guida “I luoghi di incontro e di preghiera degli immigrati a Roma”. La Capitale, centro mondiale del cattolicesimo è anche la città della Penisola che ospita il maggior numero di immigrati: 320 mila dopo l’ultima regolarizzazione. Un numero di presenze che fanno della Città Eterna un importante punto di incontro per le religioni mondiali.
Nel corso degli anni, a seguito della crescita delle presenze straniere, sono cresciuti di pari passo i luoghi di ritrovo a esse dedicati e, tra questi, i centri di culto che, oltre a un riferimento spirituale, rappresentano uno dei maggiori centri di aggregazione e di socializzazione. Rispetto al 2000, ultimo censimento effettuato da Caritas Migrantes in occasione del Giubileo, i luoghi di culto sono aumentati da 154 a 185.
Gli immigrati cattolici, i più numerosi, hanno a disposizione 132 luoghi di culto dedicati ai vari gruppi nazionali (tra cui 39 filippini, 12 polacchi, 5 francesi, 4 ucraini). I protestanti, secondo gruppo per presenze, si riuniscono in 26 chiese (tra cui 12 avventiste e 4 valdesi), seguiti dagli ortodossi con 10 (6 di rito cattolico orientale), dai musulmani con 7, dagli ebrei con 5 , buddisti con 4 e sikh con un solo centro.
“Non sempre quando si parla dell?accoglienza degli immigrati si pensa alle loro esigenze religiose. La Guida cerca di offrire questo servizio per gli immigrati ma si propone anche come strumento per favorire la conoscenza dei nuovi cittadini e delle loro religioni. Il volume infatti non è soltanto un elenco con i luoghi di culto e gli indirizzi, ma contiene approfondimenti sulle religioni mondiali e sulle loro feste, cercando il più possibile di essere uno strumento per far vivere la fede in Dio come uno stimolo alla pace” ha commentato mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di Roma.
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