Welfare

Torture a detenuti iracheni: comincia lo scaricabarile

Ieri la soldatessa che teneva un detenuto al guinzaglio ha dichiarato di eseguire ordini superiori; oggi i comandi Usa assicurano: «Maltrattamenti non autorizzati»

di Gabriella Meroni

Le sette guardie accusate di aver compiuto abusi nel carcere di Abu Ghraib non hanno eseguito alcun ordine ”di ammorbidire” i prigionieri in vista degli interrogatori ed hanno agito autonomamente ”per divertirsi con i detenuti”. Questo quanto affermato dai procuratori militari americani in una testimonianza di cui il ‘Los Angeles Times’ e’ entrato in possesso. Gli inquirenti dell’esercito, che hanno testimoniato nel corso di un’udienza tenuta segreta che si e’ svolta a Baghdad, hanno sostenuto di non aver ”trovato assolutamente alcuna prova” del fatto che gli abusi fossero stati autorizzati da ufficiali della catena di comando. Dagli stessi documenti emerge inoltre che un membro del battaglione dell’intelligence militare operativo nel carcere di Abu Ghraib avrebbe reso una testimonianza in cui accusava i responsabili degli interrogatori di essersi spinti troppo avanti in determinate occasioni per cercare di ottenere informazioni dai detenuti. Soltanto ieri Lynndie England, la soldatessa ritratta mentre tiene un detenuto iracheno nudo al guinzaglio, aveva dichiarato in tv di aver ricevutoi precisi ordini superiori per infliggere ai detenuti in sua custodia quel trattamento disumano. È solo l’inizio del solito, tristissimo scaricabarile…


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