Famiglia

La riabilitazione passa dalla bellezza

La cooperativa Nazareno con un Festival internazionale di teatro e un negozio d’artigianato nel cuore di Bologna presenta un modo positivo di accogliere le tante abilità differenti.

di Antonietta Nembri

Una scommessa: che il bello potesse essere non solo culturalmente stimolante, ma anche socialmente riabilitativo. Da qui è partita la cooperativa sociale Nazareno. In palio non ci sono grandi vincite, ma un modo diverso di porsi davanti alle persone con disabilità per cercare di rispondere al loro bisogno. Una ventina di anni fa il primo impulso fu quello di dare un risposta strutturata ai portatori di handicap dopo la scuola dell?obbligo e da lì l?esperienza è cresciuta. A Carpi, in provincia di Modena, cuore della Nazareno, la cooperativa segue una trentina di persone con disabilità grave nel centro socio-riabilitativo diurno Emmanuel, sono 42 quelle seguite con il laboratorio Manolibera e il negozio Arca di Noè. Ma non solo, sempre a Carpi è stato aperto un appartamento, denominato Casa di Santa Teresa del Bambin Gesù, che accoglie cinque persone affette da disturbo mentale associato a disabilità motoria. Se nel Modenese l?esperienza ha preso avvio nel 1991, due anni dopo nasce la cooperativa sociale Nazareno Work che ha tra i suoi soci lavoratori 40 persone svantaggiate e che ha allargato le sue attività a Bologna. Sotto le due torri gestisce, dal 2000, anche un museo, quello della Sanità e della assistenza Santa Maria della vita. Qui lavorano una decina di persone affette da disturbo mentale, gli assunti si occupano della custodia dei beni, della vigilanza e alcuni sono i ciceroni dei brevi itinerari guidati. A Bologna, dove più sentita è la richiesta proveniente dal mondo del disagio psichico, la Nazareno ha dato vita a un?altra cooperativa sociale denominata Arti e mestieri che a novembre dello scorso anno ha aperto nel centro città un negozio, il Banco artigiano delle arti e mestieri. “Abbiamo fin dall?inizio evitato i banchettini”, racconta Sergio Zini, presidente della Nazareno, “lavoriamo molto sulla qualità dei prodotti al punto che, al Banco artigiano, abbiamo dovuto mettere in vetrina un video per far vedere che gli oggetti in vendita sono realizzati dai disabili”. Il Banco vuole favorire la commercializzazione dei manufatti artigianali prodotti non solo nei centri che fanno capo alla Nazareno, ma anche ad altre cooperative sociali. Un?attenzione al bello che “da un certo punto di vista è nata in presa diretta”, racconta Zini. “Un ragazzo seguito dal centro di Carpi ha iniziato a creare qualcosa con i colori e ci ha colpito la passione che ci metteva. L?educatore gli ha proposto di guardare le opere degli artisti e lui ha iniziato a riprodurre quadri d?autore e pian piano abbiamo assistito al cambiamento della sua situazione”. Un cambiare esplicitato nel passaggio dal ripetere “è impossibile” al dire “è difficile”. Un passo, ma grandissimo. Nel lavoro della cooperativa una grande importanza è sempre stata data alla bellezza, all?arte e alla cultura. Molte cose sono cambiate dal primo spettacolo messo in piedi dieci anni fa: un Don Chisciotte rappresentato nel cortile del Castello dei Pio a Carpi. Dal 1999 è iniziato il Festival internazionale delle abilità differenti: una vetrina che mostra quanto il bello incida nella riabilitazione. I laboratori di teatro della cooperativa continuano a produrre spettacoli e il festival attira le realizzazioni di chi, nel mondo, ha appunto ?abilità differenti?. Cooperativa sociale Nazareno via Bollitora Interna 130 Carpi (MO) tel. 059.664774 azareno.coopsociale@libero.it www.nazareno-coopsociale.it


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