Famiglia

Dati Istat 1999: +80% per le associazioni di volontariato

In attesa della nuova rilevazione dell'istituto di statistica, ripassiamo i dati consolidati

di Gabriella Meroni

In quattro anni le associazioni di volontariato in Italia sono aumentate dell’80%: erano 8.343 al 31 dicembre 1995, erano 15.071 al 31 dicembre 1999. Lo afferma l’Istat sulla base del terzo censimento delle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali realizzato nel corso del 2000. Rispetto alla seconda rilevazione (1997), l’incremento dei gruppi di volontariato e’ stato del 28,7%. L’Istat rileva che per ogni organizzazione che ha cessato la sua attivita’ ne sono state iscritte 10. Confermato il dato che il maggior numero di organizzazioni, il 60%, si trovano al Nord. Dal 1995 al 1999 le regioni che mostrano il piu’ alto tasso di crescita sono state Sicilia, Trentino Alto Adige, Molise, Campania (superiore al 200%). Tra quelle con il tasso di crescita piu’ basso (inferiore al 60%) ci sono invece la Toscana, il Veneto, la Valle d’Aosta, la Lombardia e la Calabria. Piu’ della meta’ dei gruppi di volontariato opera con meno di 21 volontari; il numero medio per organizzazione e’ passato da 58 del 1995 a 45 del 1999. Lo scorso anno poi le organizzazioni iscritte ai registri regionali hanno impiegato 8.281 dipendenti e 670.826 volontari. Rispetto al 1997 si registra un aumento in termini assoluti delle risorse; per i dipendenti c’e’ stato un piu’ 37,4%, per i volontari piu’ 13,5%. In crescita anche le entrate, il 40,9%: si e’ infatti passati da 1.306 miliardi del 1997 a 1.840 miliardi del 1999. In lieve diminuzione (dal 32,7% del ’95 al 29,4% nel ’99), le organizzazioni di volontariato presenti nel Nord-Ovest; tendenza opposta nel Nord-Est (dal 30,3% al 32%) e flessione al centro (dal 22,6% al 20%). In aumento nel meridione e nelle isole che registra piu’ un 4,2%. La Lombardia, con il 17,2%, si conferma la prima regione per numero assoluto di organizzazioni; segue la Toscana con l’11,9% e l’Emilia Romagna (11%). Agli ultimi posti compaiono la Valle d’Aosta (0,4%), il Molise (0,6%) e la Basilicata (1%). Nel 1999 e’ aumentata anche la quota di organizzazioni con meno di 11 volontari: si e’ arrivati al 23,4% contro il 18,2% del 1995; diminuiscono invece quelle con piu’ di 60 volontari, (dal 19,7% al 15,8%). Rispetto all’aumento dei dipendenti, le variazioni piu’ consistenti si sono registrate nelle regioni del Nord-Est (+12,6%) mentre sono diminuite al Centro (-8,2%). Per l’Istat il ricorso a lavoratori dipendenti ”rimane sempre molto contenuto”. Nessuna novita’ per quanto riguarda i settori di intervento: sempre in cima all’impegno delle organizzazioni, la sanita’ (36%) e l’assistenza sociale (27,1%). Qualche lieve aumento nei settori della ricreazione e della cultura (dall’11,7% al 16,8%), della protezione ambientale (dal 2,2% al 4,2%) e della protezione civile (6,4% al 9%). I servizi piu’ diffusi sono quelli di ascolto e sostegno, effettuati dal 32,3% delle organizzazioni; seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento (22,8%), di donazione di sangue (20,8%), campagne di sensibilizzazione (19,8%). In relazione alle entrate, e’ aumentato l’importo medio per associazione passando da 112 milioni nel 1997 a 122 nel 1999; circa la meta’ delle organizzazioni dichiara entrate inferiori a 20 milioni di lire, il 39% tra 20 e 200 milioni, il 6,6% tra 200 e 500 milioni, il 2,9% tra 500 milioni e un miliardo. Rispetto alla rilevazione precedente, si accentua il ricorso al finanziamento, sia esclusivo sa prevalente, di fonte privata rispetto a quella pubblica: il 23,4% dichiara di finanziarsi esclusivamente con entrate private (19,8% nel 1997), il 35,6% con entrate prevalentemente private (33,7%), il 29,2% con entrate prevalentemente pubbliche (35,8%) ed il 7,9% con entrate esclusivamente pubbliche (5,7%).


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