Cultura

Ue: Mons. Romeo, non dobbiamo omologarci ad altri

Per il nunzio apostolico in Italia Monsignor Paolo Romeo, la ricchezza e la forza dei vari Paesi Ue ''dipenderà dalla capacità degli attori di conservare la propria identità"

di Paolo Manzo

Nella comunita’ internazionale ”non abbiamo bisogno di essere tutti uniformati, omologati nel pensiero”. La ricchezza e la forza dei vari Paesi ”dipendera’ dalla capacita’ degli attori di conservare la propria identita”’: per l’Europa, ha detto stasera il nunzio apostolico in Italia mons. Paolo Romeo, cio’ significa ”riconoscere la propria storia, essere consapevole di cio’ che e’ stata e di cio’ che e’ oggi, anziche’ essere la brutta copia di altri soggetti nel mondo”. Le tensioni fra Stati Uniti ed Unione europea nel contesto internazionale hanno fatto capolino oggi nell’intervento con cui l’arcivescovo Romeo ha aperto i lavori del convegno sulle radici cristiane promosso dall’associazione ”Europa cristiana” a Palazzo Giustiniani. Nella famiglia delle Nazioni, ha detto il nunzio, ”ciascuno deve dare il proprio contributo sulla base della conoscenza e consapevolezza del proprio passato e del confronto con il diverso da se”. In questo ambito l’Europa ”puo’ dare un contributo insostituibile ”. Ecco perche’, ha proseguito il nunzio Romeo, il Papa ha insistito cosi’ tanto negli ultimi due anni sul riconoscimento delle radici cristiane del continente nella futura Costituzione europea. ”L’Europa che pensa di costruire oggi la sua storia non puo’ ignorare il proprio passato. ”Se non siamo consapevoli della nostra storia, di vivere solo dell’avvenire -ha avvertito l’arcivescovo- siamo esposti alla fragilita’ assoluta ed anche a chi pensa di essere piu’ potente e piu’ ricco” ha detto senza citare altre potenze. Mons. Romeo ha ricordato che ”qualsiasi storico oggi riconosce il ruolo determinante giocato dal fattore religioso e dal Papa ‘slavo’ in particolare nel crollo del muro di Berlino”. Per questo, ha ripetuto, la sfida oggi per l’Europa e’ non venir meno all’eredita’ spirituale e culturale che l’ha resa cio’ che oggi e’ e rappresenta nel consesso delle Nazioni, ”anche se la sua storia ha bisogno di essere purificata e arricchita”.


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