Famiglia

Minori: siglato protocollo Unicef-Ordine giornalisti

Si tratta, nelle intenzioni, di un decisivo passo avanti nella tutela e promozione dei diritti dell'infanzia da parte delle testate giornalistiche

di Gabriella Meroni

Piu’ attenzione a tutti gli aspetti della condizione dell’infanzia, piu’ spazi di espressione, piu’ strumenti per esercitare il diritto di informazione in modo attivo. E’ quanto richiede ai media italiani il ”Protocollo di intesa” siglato a Roma tra l’Ordine nazionale dei giornalisti e l’Unicef Italia. Il presidente dell’Ordine, Mario Petrina, e il Presidente dell’Unicef Italia, Giovanni Micali, nel siglare il protocollo hanno sottolineato la necessita’ di compiere un decisivo passo avanti nella tutela e promozione dei diritti dell’infanzia da parte delle testate giornalistiche, sia per quanto riguarda la stampa sia i media radiotelevisivi. ”Occorre uscire dalla logica delle emergenze e dagli interventi puntuali, su casi specifici, per impostare un’azione di vasto respiro di tutela e di promozione dei diritti dell’infanzia anche nel campo della comunicazione. E ognuno deve fare la sua parte” hanno concordato i due Presidenti. Il Protocollo, spiega una nota Unicef, prevede un ampio raggio di interventi comuni, dalla formazione (inserendo i diritti dell’infanzia nei nuovi percorsi di accesso alla professione), alle campagne di sensibilizzazione, a specifici seminari di intesa con i direttori e i comitati di redazione. Il documento siglato, si ispira al dettato della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia, dal 27 maggio ’91 anche legge italiana, che, in merito al ”diritto di informazione” sottolinea il diritto dei ragazzi a ricevere informazione adeguata alla loro eta’ e il loro diritto alla liberta’ di espressione. Nell’art.17 si fa anche riferimento esplicito alla ”tutela contro informazioni e programmi che nuocciono al benessere del ragazzo”, ma questo, rileva l’Unicef, e’ solo uno degli aspetti. L’accento e’ piuttosto sulla necessita’ di incoraggiare i mass-media a ”diffondere un’informazione e programmi che presentino un’utilita’ sociale e culturale” per il ragazzo e di ”incoraggiare la cooperazione internazionale allo scopo di promuovere produzione, scambio e diffusione di un’informazione e di programmi provenienti da diverse fonti culturali, nazionali e internazionali”.


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