Volontariato

Disabilità: Turco, il parlamento si riscatti

E' l'accorato appello che la parlamentare ds Livia Turco ha rivolto al presidente della Camera Casini

di Carmen Morrone

”E’ una vergogna il modo in cui questo governo sta trattando le famiglie delle persone disabili”: l’ ex ministro delle politiche sociali, Livia Turco (Ds), chiede che il parlamento affronti con un dibattito il tema della disabilita’. Turco, coglie l’ occasione di un convegno della Cna sull’ inserimento del disabile nelle piccole e medie imprese, per rivolgere al Presidente della Camera Casini un invito affinche’ dopo le elezioni vengano messe all’ ordine del giorno le mozioni depositate da tempo su questa materia. ”Il parlamento – ha affermato Turco – deve riscattare la vergogna di un governo che ha fatto una conferenza sulla disabilita’, ha promesso mare e monti e, non solo non ha fatto nulla, ma il ‘dopo di noi’ ora non esiste piu’. La legge quadro sulle politiche sociali che doveva garantire un progetto personalizzato per le persone disabili non e’ minimamente applicata, la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche e’ diventato un involucro senza una lira, gli insegnanti di sostegno si stanno riducendo nelle scuole”. Per quanto riguarda l’ aspetto specifico dell’ inserimento nel mondo del lavoro, al convegno, al quale doveva intervenire il ministro delle politiche comunitarie Rocco Buttiglione rimasto bloccato a Roma dalla trattativa sull’ Alitalia, e’ emerso che in Italia il numero dei disabili inseriti e’ tra i piu’ bassi e la tendenza nei loro confronti e’ quella di confinarli in cooperative sociali con il rischio, ha affermato Don Gian Carlo Perego della Caritas, ”che da una forma di assistenzialismo si passi ad una forma di emarginazione e di esclusione sociale”. ”Nella furia iconoclasta di combattere tutte le leggi del passato – ha sottolineato Livia Turco – questo governo ha introdotto, con la riforma Maroni sul mercato del lavoro, una norma per cui le imprese non sono piu’ impegnate ad assumere lavoratori disabili, ma possono contrarre accordi con le cooperative sociali alle quali fare appalti e delegare a loro l’ assunzione delle persone disabili. Da qui l’ esternalizzazione e la creazione di nuovi ghetti, di zone protette, di luoghi assistiti anziche’ promuovere l’inserimento e valorizzare la responsabilita’ sociale dell’ impresa. La cooperativa sociale deve essere uno dei luoghi non l’ unico di inserimento lavorativo”. ”Questo meccanismo – ha concluso Turco – ha svuotato la legge 68 sull’ inserimento lavorativo che mirava all’ assunzione delle persone disabili aiutando le aziende, con un inserimento mirato, con il sostegno della formazione, con incentivi. Nel 2000 questa legge aveva consentito un aumento dell’ occupazione di 70 mila unita”


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