Welfare

Melfi: una testimonianza

Una onlus impegnata nel rispetto dei diritti umani ci ha messo in contatto con gli operai di Melfi che denunciano la pesante situazione dello stabilimento lucano.

di Carmen Morrone

L?associazione Granello di Senape di Venezia ci chiama per metterci in contatto con alcuni suoi amici, operai della Melfi e tocca a M.N. (che on line vuole rimanere anonima) a fare da porta voce. Con l?amarezza della donna lavoratrice che sta crescendo da sola il piccolo Stefano, ha voluto raccontarci il diario dei giorni dello sciopero e dei picchetti dell?attacco della polizia verso i lavoratori e farci sapere quali sono le loro richieste. ?Io lavoro alla catena di montaggio da quando la Fiat ha aperto 10 anni fa lo stabilimento. Sono addetta alle scocche e lavoro sui tre turni con la doppia battuta che vuol dire che per una settimana , dal lunedì al sabato , lavori dalle 6 alle 13, poi per due settimane di seguito fai dalle 22 alle 5. Se c?è la possibilità si hanno tre giorni di riposo. Se no, si ricomincia subito facendo i pomeriggi dalle 14 alle 21, poi riposo per tre giorni e si ricomincia?. Ad ogni turno allo stabilimento arrivano decine di pulman che trasportano i lavoratori che arrivano anche da Puglia e Campania visto che Melfi si trova proprio dove la Basilicata s?incontra con le altre due regioni. Lo stabilimento fu inaugurato 10 anni fa sotto i migliori auspici e dotato di un contratto collettivo ad hoc svincolato da quello aziendale che da allora è rimasto inalterato. ?Il 19 aprile, il primo giorno di agitazioni stavo facendo il turno del mattino quando ci viene detto di andare a casa perché la Magneti Marelli in sciopero non recupera le scocche che noi lavoriamo che si accumulano. Lo stesso scenario si ripete sabato. Cominciamo a sapere che l?azienda sta denunciando queste astensioni dal lavoro per sciopero e non per mancanza di materie prime, ma chi in fabbrica ha speso una vita sa che in questo modo non scatta la cassa integrazione e i giorni non lavorati non sono pagati?. M.N. sbotta ? Ci vogliono far diventare dei precari. Loro non vogliono più il contratto a tempo indeterminato con tutte le garanzie e diritti, che nel caso di mancanza di lavoro non affama il lavoratore che percepisce quanto meno la cassa integrazione. Invece loro ci hanno detto che non si potete lavorare, e quindi a casa senza paga. Insomma hanno tentato di mettere contro i lavoratori della Magneti Marelli con quelli della Fiat? Dopo un sabato di sciopero, il lunedì non riprende per il verso giusto perché dopo tre ore dal inizio turno i lavoratori vengono invitati a lasciare lo stabilimento. ? La capa ci dice che metà di noi restava mentre gli altri dovevano andarsene. A questo punto è bastata un occhiata d?intesa tra chi doveva restare perchè la catena di montaggio si svuotasse interamente e andasse a raggiungere i colleghi già all?uscita. ?Si parla sempre dei sindacati, ma in lavoratori di Melfi ci tengono a far sapere che tutto è partito da loro, poi le organizzazioni di categoria ci hanno appoggiato, ma l?esasperazione è tutta la nostra eper questo cerchiamo la solidarietà dei cittadini italiani a prescindere dalla politica?. Allora con il documento con cui la Triade sindacale chiedeva all?azienda il rispetto di diritti e dei salari adeguati i lavoratori hanno picchettato le entrate dello stabilimento. ?Ad un certo turno arriva il solito pulman che trasporta i lavoratori che vengono da fuori Melfi con le tendine abbassate. Quindi noi abbiamo pure pensato che dentro non ci fosse nessuno. Il mezzo vuole entrare lo stesso anche se noi gli dicevamo che i lavoratori dovevano scendere e andare a piedi. E vista la nostra fermezza, parte la carica della polizia verso i lavoratori seduti a terra inzuppati dalla pioggia. A fronte di quel gesto anche chi era nel pulman(qualche capo) è uscito e si è unito a noi dimostrando il suo sdegno per un simile trattamento?. In questi giorni in fabbrica entra solo qualche centinaio di operai su 5000 dipendenti che ci sono poiché lo sciopero continua per sostenere le loro richieste. ? Noi abbiamo diritto all? equiparazione del SALARIO con quello degli altri stabilimenti FIAT (ad una produttivita’ maggiore degli impianti di MELFI corrisponde ad un SALARIO INFERIORE). Vogliamo il miglioramento dei turni di lavoro con il superamento della doppia battuta (12 GIORNI CONSECUTIVI DI LAVORO NOTTURNO con maggiorazioni inferiori a quelle del gruppo FIAT) e la difesa della dignita’ e dei diritti dei lavoratori colpiti da 9000 provvedimenti disciplinari in tre anni,il tutto per futili motivi?.


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