Cultura

Legacoop: gli extracomunitari sono una risorsa

La considerazione nasce dalla presa d’atto di una realtà evidenziata dal "Rapporto Cooperazione Immigrazione" che verrà presentato domani a Bologna.

di Francesco Maggio

”Dobbiamo superare la diffidenza che esiste anche al nostro interno perché i lavoratori extracomunitari sono un?importante e necessaria componente della forza-lavoro di questo paese ”. Così il presidente della Legacoop dell?Emilia-Romagna, Egidio Checcoli, ha sintetizzato la nuova politica che caratterizza l?impegno della Lega nel campo della cooperazione sull?immigrazione. La considerazione nasce dalla presa d?atto di una realtà che viene ben evidenziata dal Rapporto Cooperazione Immigrazione, realizzato da Legacoop attraverso la Dtn Consulenza, che verrà presentato domani all?Hotel Savoia di Via San Donato, a Bologna. Secondo il Rapporto, infatti, la presenza di lavoratori extracomunitari nelle imprese cooperative dell?Emilia-Romagna, ha dimensioni tali da farne un fatto decisivo nella realtà economica e sociale della regione. L?Emilia-Romagna, secondo il Rapporto di Legacoop, con oltre 240 mila lavoratori stranieri è la quarta regione d?Italia per incidenza percentuale di cittadini extracomunitari, ma risulta la prima per incidenza percentuale (7 studenti ogni 100) di bambini stranieri nelle scuole. In termini assoluti, la provincia con il maggior numero di presenze straniere è Bologna (35.600). Se però si considera l?incidenza percentuale degli immigrati sul totale residenti, il capoluogo emiliano è preceduto dalle province di Reggio Emilia (con il 4,3% di stranieri sul totale abitanti), Modena (4,04%) e Parma (3,74%). Inoltre, laddove in Italia ogni 10 immigrati, 4 sono europei, 3 africani, 2 asiatici, 1 americano, in Emilia-Romagna la distribuzione cambia: ogni 10 presenze, 4 sono gli africani, 4 gli europei, 1,5 gli asiatici e 0,5 gli americani. Secondo la ricerca di Legacoop, per quanto riguarda le cooperative, Bologna è in testa con 1.496 dipendenti stranieri, seconda Modena con 1.195. I soci stranieri, invece, nelle cooperative sono 520 a Bologna e 538 a Modena. ”Dopo un momento di crisi nella meta’ degli anni ’90 – spiega Alessandro Ramazza, responsabile del Personale di Rodano Consortile ? c?é stata una ripresa degli occupati stranieri: dal 1999 al 2003 si è passati infatti da 1,5 milioni a 1,8 (si attestano, invece, a 234 gli arrivi tra settembre e giugno prossimo) e questo è stato possibile – conclude – al progetto Grandi Opere”. Si tratta di un progetto per il settore delle cooperative di costruzioni che rappresenta, dicono alla Legacoop ”un modello che può essere replicato anche per altri settori”. Dai colloqui di selezione nei paesi di origine, nel caso specifico in Romania, fino al momento dell?avvio del rapporto di lavoro, passando attraverso l?accoglienza e l?inserimento, i lavoratori stranieri entrano in una rete di rapporti che ne garantisce formazione professionale, occupazione e integrazione. In sostanza, Legacoop si dichiara ”in linea con la legge regionale approvata in marzo”. ”Si tratta di un approccio che condividiamo – dice Giovanni Monti, presidente Legacoop di Ravenna – che permette la diffusione sul territorio economico degli extracomunitari, tentando di superare la logica mercantilistica che soggiace alla Bossi-Fini”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA