Volontariato

Ogm: Greenpeace, dall’Italia un voto irresponsabile

Il rappresentante del governo italiano si è espresso a favore della commercializzazione di un mais Gm nonostante le perplessità dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare

di Francesco Agresti

Una decisione irresponsabile che non tutela la salute dei cittadini italiani. Così Greenpeace commenta il voto favorevole del rappresentante italiano del ministero della Salute nella riunione del Comitato regolamentare della catena alimentare tenutosi a Bruxelles, sulla commercializzazione del mais NK603, una varietà geneticamente modificata dalla multinazionale statunitense Monsanto. Non avendo raggiunto una maggioranza qualificata ora la decisione spetterà al Consiglio dei ministri europeo. “Quello che è accaduto è molto grave e può segnare un punto di non ritorno per la tutela dei consumatori. Dato che il nostro Governo non è in grado di proteggere i consumatori dagli Ogm, spetta ai cittadini proteggersi in prima persona” commenta Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. L’associazione ambientalista sottolinea la particolare gravità del voto di oggi, forte anche delle conclusioni di un suo rapporto appena realizzato, particolarmente critico verso le valutazioni fatte proprio sul mais NK603 dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Nel rapporto si evidenzia la presenza in questo mais Ogm di frammenti non voluti e dei quali non si conoscono le funzioni, oltre a significanti differenze rispetto al mais convenzionale, che non sono state adeguatamente valutate. “Nonostante la mancanza di dati essenziali e nella consapevolezza di errori tecnici nel trasferimento di sequenze di genoma riscontrate sul mais NK603, che da sole basterebbero a definire questo Ogm non sicuro?, prosegue la Ferrario, ?il ministero della Salute ha chiuso gli occhi, voltando le spalle agli italiani”. Rispetto alla precedente votazione di febbraio, la Spagna che aveva votato a favore oggi si è astenuta, il Portogallo, che aveva votato a favore, oggi si è opposto, mentre l’Italia, che si era opposta, ha votato a favore cambiando parere in soli due mesi.


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