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USA: L’informazione in Italia? Parzialmente libera

Lo dice il nuovo rapporto di Freedom House, organizzazione non profit parzialmente finanziata dal governo americano, che ha reso noti i dati dell'edizione 2004

di Giulio Leben

Al 74esimo posto in un gruppo di 193 paesi, dopo il Mali e il Benin. Retrocessa alla categoria dei paesi “parzialmente liberi”, in Europa insieme a Turchia. Questa, in sintesi, l’Italia secondo quando afferma Freedom House, organizzazione non profit parzialmente finanziata dal governo americano, che recenetemente ha pubblicato la sua analisi sulla liberta’ di stampa e la comunicazione (scaricabile un abstract in allegato).

Il rapporto afferma che “alcuni dei piu’ gravi passi indietro sono stati compiuti dai paesi dove la democrazia e’ in decadimento, come Bolivia e Russia, e, particolare degno di nota, anche in democrazie piu’ antiche e consolidate come l’Italia”.

Tuttavia, secondo la speciale sezione del rapporto dedicata all’Italia, il trend negativo si puo’ considerare il risultato di 20 anni di amministrazione politica che non e’ stata capace di riformare le strutture che consentono il giornalismo indipendente e l’accesso all’informazione.

Il rapporto cita il conflitto di interessi, le “leggi su misura”, le dimissioni del direttore del Corriere della Sera, De Bortoli, nonche’ il trattamento delle notizie in occasione delle “gaffes” di Berlusconi al Parlamento Europeo su kapo’ e “turisti della democrazia”.

Per maggiori informazioni:

  • Sito di Freedom House
  • Nessuno ti regala niente, noi sì

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