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Referendum cittadinanza: un’opportunità per riconoscere i diritti

L’organizzazione umanitaria ActionAid Italia accoglie con convinzione l’avvio della raccolta firme per ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza continuativa necessario per ottenere la cittadinanza italiana. «La riduzione del periodo di residenza», scrive l'ong, «può essere un primo, importante traguardo, e può aprire la strada a una revisione complessiva della normativa per un futuro in cui la cittadinanza italiana diventi uno strumento di coesione sociale, piuttosto che una barriera burocratica»

di Redazione

L’organizzazione umanitaria ActionAid Italia fa parte del comitato  promotore del referendum sulla cittadinanza. L’organizzazione accoglie con convinzione l’avvio della raccolta firme per ridurre, attraverso l’indizione di un referendum abrogativo, da 10 a 5 anni il periodo di residenza continuativa necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Questo passo può rappresentare una straordinaria opportunità per riconoscere i diritti di coloro che vivono in Italia, partecipano attivamente alla nostra società e vogliono essere riconosciuti come cittadine e cittadini a pieno titolo. 

L’impegno di ActionAid per la riforma della cittadinanza affonda le sue radici in una lunga storia di advocacy e mobilitazione. Già a partire dagli anni passati, l’organizzazione ha promosso numerose iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di una legge che rispecchi la realtà multiculturale del nostro Paese. Dal sostegno ai giovani nati e cresciuti in Italia ma privi del riconoscimento di diritti fondamentali, fino alle campagne volte a modificare le barriere burocratiche e legislative per l’acquisizione della cittadinanza, ActionAid ha lavorato in prima linea, facendo appello alla politica e alla società civile per un cambiamento duraturo e inclusivo.

La riduzione del periodo di residenza può essere un primo, importante traguardo, e può aprire la strada a un dibattito più ampio e a una revisione complessiva della normativa per un futuro in cui la cittadinanza italiana diventi uno strumento di coesione sociale, piuttosto che una barriera burocratica. Per questo ActionAid sostiene con forza questa iniziativa e invita tutti i cittadini e le cittadine a firmare affinché il referendum venga indetto. È un traguardo ambizioso ma raggiungibile attraverso l’impegno convinto e diffuso di tutte le persone che hanno a cuore i diritti e l’inclusione. 


A promuovere il referendum abrogativo sono numerose organizzazioni della società civile e partiti fra cui le associazioni Italiani senza cittadinanza, CoNNGI, Idem Network, Libera, Gruppo Abele, Società della Ragione, A Buon Diritto, ARCI, ActionAid, Cittadinanza Attiva, Recosol, InOltre Alternativa progressista, InMenteItaca, Oxfam Italia. Fra i partiti +Europa, Possibile, Partito socialista italiano, Radicali italiani, Rifondazione comunista. Per ulteriori approfondimenti attivati.referendumcittadinanza.it 

Credit foto Pixabay

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