Mondo

Iraq: Berlusconi, dobbiamo restare fino in fondo

''In Iraq -spiega il premier- siamo presenti con 3mila uomini e la Croce Rossa Italiana, affinché il paese non cada in una guerra civile che sarebbe terribilmente sanguinosa''

di Paolo Manzo

”In Iraq dobbiamo restare per compiere fino in fondo il nostro dovere”. In occasione della posa della prima pietra per i lavori di ampliamento dell’ospedale San Raffaele di Milano, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ribadisce l’impegno del governo in Iraq. ”Se venissimo via dall’Iraq -sottolinea Berlusconi- dovremmo per coerenza venir via anche dall’Afghanistan, dal Kosovo, dalla Bosnia Erzegovina, dal Timor Est. Da tutte quelle operazioni cioe’ -aggiunge- dove siamo impegnati in difesa della pace, della gente, della liberta”’. ”In Iraq -spiega il premier- siamo presenti con tremila uomini e con la Croce Rossa per far si’ che il paese non cada in una guerra civile che potrebbe essere terribilmente sanguinosa”. Nel corso del suo breve intervento il presidente del Consiglio ricorda come l’Italia sia il terzo paese ad avere uomini volontari e professionisti ”che svolgono missioni di pace e umanitarie. Nel mondo di oggi, cosi’ globalizzato, vi sono anche piccoli paesi che costituiscono una minaccia terribile per gli altri. Ecco perche’, in questa situazione, noi ci dobbiamo caricare della nostra quota di responsabilita’ in difesa del mondo e del territorio”.


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