Minori

Bullismo, Caffo (Telefono Azzurro): «C’è la legge, ora facciamola funzionare con scuola e sport»

Il fondatore e presidente della storica associazione che tutela bambini e adolescenti è intervenuto stamane a una conferenza stampa alla Camera per parlare della recente norma 70/2024. «Bene il potenziamento del 114», ha detto, «ma non basta, servono azioni concrete. I ragazzi oggi sono alla ricerca di un aiuto immediato, qualificato e vicino a loro»

di Giampaolo Cerri

«La cronaca ci mostra quotidianamente come tanti ragazzi vivono situazioni gravissime e continuano a verificarsi episodi estremamente preoccupanti legati al bullismo e al cyberbullismo, come ad esempio l’uccisione di Fallou Sall a Bologna di ieri»: lo ha detto stamane, nella Sala stampa di Palazzo Montecitorio, il fondatore e presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, durante una conferenza stampa organizzato da Devis Dori, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, sulla legge 70/2024 “di prevenzione e contrasto al bullismo”.

Bene il 114 potenziato ma non basta

«Tutto questo», ha sottolineato Caffo, «deve farci riflettere ma soprattutto deve spingere le istituzioni e il Parlamento a impegnarsi maggiormente per affrontare queste grandi sfide. La legge 70, portata avanti con molta tenacia dall’onorevole Dori, è solo un punto di partenza. Credo sia necessario prendere gli ottimi spunti di questa legge per poi impegnarci sinergicamente a renderla efficacemente operativa. Sono felice del fatto che 114 sia stato potenziato dalla legge, ma non è la soluzione. Serve un sistema in grado di cogliere i disagi dei ragazzi, ascoltando la loro voce. Per farlo è necessario coordinare azioni di aiuto alla vittima e di intervento sugli autori, serve coordinamento tra pubblico e sociale per collaborare e affrontare il tema nel più breve tempo possibile».  

Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro

Scuola, elemento cardine

Secondo il fondatore di Telefono Azzurro, «la scuola è elemento cardine, come lo sport che è un polo fondamentale, perché è anche all’interno di questi contesti che si verificano situazioni di bullismo. Come Telefono Azzurro lavoriamo a stretto contatto con le scuole. E noto che ci sono eccellenze ma manca un sistema organico per affrontare il tema del bullismo. Serve rivedere il sistema delle reti con la formazione che deve essere centrale e di alta qualità, serve un forte presidio di competenze nelle scuole per un’attenzione maggiore con misure di supporto per i ragazzi e i genitori».

Aiuto concreto e vicino

La conclusione del professore, uno che in 37 anni di impegno continuo per i bambini e gli adolescenti su tutti i tavoli e in tutte le sedi – Caffo è stato sempre uno che ha percorso con pazienza e assiduità il confronto trasversale con la politica – le conclusioni del professore, dicevamo, sono che c’è finalmente una legge «ma ora servono azioni concrete. Telefono Azzurro sarà in prima linea. I ragazzi oggi sono alla ricerca di un aiuto immediato, qualificato e vicino a loro. Noi dobbiamo creare queste reti e stare vicino a loro. Per farlo è fondamentale lavorare insieme e il parlamento deve sollecitare le istituzioni del nostro governo» ha concluso Caffo.

Nella foto di apertura, di Mauro Ujetto per LaPresse, una scolaresca torinese manifesta contro il bullismo.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.