Mondo
Iraq: Usa, le perdite americane almeno 736
Continuano a salire a ritmo quasi vertiginoso le perdite americane in Iraq, 36 uomini, 534 dei quali caduti in combattimento; e la coalizione ha perso in tutto 837 uomini
di Paul Ricard
Continuano a salire a ritmo quasi vertiginoso le perdite americane in Iraq: sommando quelle ufficialmente contabilizzate dal Pentagono fino a ieri alle dieci gia’ certe di oggi, dall’inizio del conflitto gli americani hanno perso in Iraq almeno 736 uomini, 534 dei quali caduti in combattimento; e la coalizione ha perso in tutto 837 uomini. Aprile ha gia’ visto la morte di almeno 138 americani, quasi cinque al giorno: e’ il mese di gran lunga piu’ letale della campagna Liberta’ per l’Iraq, molto peggiore dell’aprile di guerra del 2003, quando vi furono 73 perdite – la meta’, circa -, e del novembre del Ramadan, con 82 perdite. Questa e’ la fase piu’ letale del conflitto: per ritrovare qualcosa di simile, bisogna andare all’avvio dei combattimenti, nel marzo 2003, quando tra il 19 e il 31 ci furono 65 perdite, cinque al giorno in media. La Casa Bianca continua a sostenere che non si puo’ parlare di recrudescenza dei ”maggiori combattimenti”, che il presidente George W. Bush dichiaro’ chiusi il primo maggio 2003, un anno fa. Dopo di allora, gli Stati Uniti hanno perso ben 598 militari: siamo sulla soglia dei 600. Gli alleati degli Usa in Iraq hanno perso, complessivamente, 101 soldati cosi’ ripartiti: 58 britannici, 17 italiani, nove spagnoli, sei bulgari, quattro ucraini, due polacchi, due thailandesi, un danese, un estone, un salvadoregno. In Afghanistan, il numero dei morti americani e’ rimasto fermo a 117: il totale delle perdite americane sui due fronti raggiunge, dunque, le 832. Non si dispone di dati su perdite degli alleati degli americani in Afghanistan.
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