Famiglia

Fabio Cianchi

L' angelo di Burano.Da piccolo accompagnava il nonno a caccia, oggi difende animali e piante.

di Elena Martelli

Fabio Cianchi è il guardiano dell?oasi di Burano, luogo incantato nella Maremma toscana. Da anni vive all?interno dell?oasi e il suo compito è rendere la vita più semplice e sicura a tutti gli esseri viventi che la popolano. La sua è una vera passione per la natura, ma i suoi servizi si rivolgono anche all?uomo. L?oasi di Burano è stata la prima ad avere una pista che permettesse anche ai disabili di visitarla ed è stato proprio Cianchi a ideare il sentiero sperimentale, realizzato con impatto nullo sull?ambiente e considerando anche le esigenze degli animali. Ecomondo: Quando è nata la sua passione per la natura? Fabio Cianchi: Credo di averla sempre avuta. Fin da piccolo mi piaceva camminare nelle nostre campagne, nei boschi ed ovviamente sulle rive della Laguna di Orbetello, dove sono nato, alla ricerca di animali e piante. Ricordo anche di aver provato delle sensazioni straordinarie guardando i documentari della Walt Disney. Il mio avvicinamento al WWF è stato del tutto casuale. Non conoscevo questa associazione fino al giorno in cui ebbi la fortuna di incontrare Luigi Calchetti, guardia storica del WWF dell?Oasi di Orbetello. Avevo appena 15 anni e fino ad allora l?unico modo che conoscevo per avvicinarmi alla natura era quello di accompagnare mio nonno o mio cugino a caccia. Gigi mi insegnò a conoscere un modo diverso, più gratificante, per entrarci in contatto. Mi insegnò a dare il giusto nome a ogni uccello, pianta o insetto, e così mi resi conto che quel trampoliere bianco dal becco nero che inseguiva i piccoli pesci per nutrirsi, non si chiamava pennino, ma garzetta. Nacque subito l?esigenza di poter consultare un manuale per il riconoscimento degli uccelli, e così acquistai la mia prima guida. Ecomondo:E quando ha deciso di seguire le orme del suo maestro Gigi? Cianchi: A 18 anni, decisi che la mia strada sarebbe stata diversa da quella di mio nonno, rinunciai a prendere la licenza di caccia e comprai un nuovo teleobiettivo per la mia macchina fotografica. Nel 1989, la svolta decisiva: la guardia dell?oasi di Burano era arrivata al pensionamento, e così decisi di dedicarmi quotidianamente e professionalmente a quello che ormai era un hobby imprescindibile. Ecomondo: In che cosa consiste il suo lavoro? Che compiti svolge? Cianchi: Molteplici: dalla guardiania alla progettazione e realizzazione di strutture didattiche e di fruizione del pubblico, all?accompagnamento dei visitatori, alla ricerca, al monitoraggio ambientale. Ecomondo: Ci descriva lei l?oasi, la sua storia, le specie che la popolano… Cianchi: Innanzitutto, Burano è la capostipite. è stata infatti la prima oasi a nascere in Italia, nel 1967, quando era difficile parlare di conservazione della natura. Burano ha sempre rappresentato concretamente questo significato, questo modo diverso di confrontarsi con l?ambiente in cui viviamo, dove l?uomo non è il dominatore assoluto, ma parte integrante e fondamentale di questo straordinario ecosistema.Chi ha avuto l?occasione di visitare il lago di Burano non può che rimanere affascinato da questo lembo di Maremma. Si tratta di uno stagno costiero diviso dal mare da un tombolo ricoperto da macchia mediterranea e la zona umida è ricca di uccelli soprattutto nel periodo autunnale/invernale. Essendo uno stagno con una profondità media di circa 80 centimetri, è adatto a ospitare soprattutto anatre tuffatrici, come morette e moriglioni, e uccelli ittiofagi, come cormorani, svassi, strolaghe e smerghi. Anche tra la fauna considerata “minore” troviamo delle vere rarità come l?Eurynebria complanata, un piccolo coleottero che vive sulle spiagge, pressoché estinto negli altri litorali. Ecomondo: è vero che a Burano è stato girato un film? Cianchi: Non uno, ma due, nei pressi della Torre di Buranaccio, Domani accadrà ed Eros. Però, come momento clou della vita dell?oasi preferisco ricordare l?inaugurazione del sentiero per disabili e la felicità di tante persone che non avevano mai avuto occasione di sentire i profumi della macchia mediterranea. Ecomondo: Quante persone visitano questo affascinante territorio? Cianchi: Circa 15mila all?anno. Alcuni utilizzano le visite guidate e altri frequentano un piccolo percorso attrezzato di libero accesso nei pressi del Centro visite. Qui abbiamo realizzato anche un giardino per le farfalle e aree faunistiche destinate alla riproduzione della rara moretta tabaccata. Organizziamo poi, su prenotazione, anche visite notturne per osservare mammiferi e rapaci notturni. E ci sono occasioni in cui le attrazioni sono maggiori: stands ludico/didattici, laboratori di artigianato locale, mostre di pittura naturalistica. Il prossimo appuntamento è per il 2 maggio, quando, in concomitanza con tutte le altre realtà del WWF, celebreremo la festa dell?oasi. Ecomondo: Ingresso libero o vietato ai cacciatori? Cianchi: L?oasi è aperta a tutti, e devo dire che, a parte qualche irriducibile, molti cacciatori si rendono perfettamente conto che la presenza sul territorio di un?area protetta è fondamentale per garantire la presenza e la riproduzione della fauna selvatica. Inoltre molti cacciatori, dopo aver visitato l?oasi, decidono di smettere con l?attività venatoria e spesso si trasformano in veri conservazionisti. Ecomondo: Oasi di nome e di fatto, quindi. Quali sono ora le sue condizioni? Cianchi: La situazione generale, se confrontata con quello che accade nel resto del territorio, è abbastanza buona, ma non possiamo far finta che attorno tutto vada bene. Si continua a costruire seconde case utilizzate un mese all?anno e a scaricare i reflui nelle acque del lago. Si continuano a realizzare nuovi stabilimenti balneari e parcheggi sulle dune, a tagliare piante e a modificare il paesaggio maremmano con la realizzazione di sterili ed esigenti pratini all?inglese. Come se non bastasse, nelle vicinanze dell?oasi è stato realizzato un impianto di trattamento di rifiuti tossici e nocivi che ha già avuto un?incidente liberando una nube tossica. Ecomondo: La tutela delle oasi naturalistiche, quindi, va oltre i confini territoriali. Come si può realizzarla? Cianchi: Cambiando il modo di pensare, smettendo di considerare le risorse naturali come qualcosa di infinito e capendo l?importanza che hanno per la nostra sopravvivenza e quella delle generazioni future. Le attuali leggi e direttive europee sarebbero già una buona tutela se solo non venissero troppo spesso eluse. Ecomondo: Un consiglio per chi volesse seguire il suo esempio…. Cianchi: è difficile dire che cosa si deve fare per diventare guardia oasi. Nel mio caso è bastata tanta passione, frequentare come volontario l?oasi di Orbetello e le attività del WWF, e trovarmi al momento giusto nel posto giusto. Comunque un consiglio: provate a dedicare un po? del vostro tempo a una associazione di volontariato, che sia il WWF o la Croce rossa: sicuramente vi arricchirete nel vostro più profondo io.


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