Welfare

2,2 milioni di morti per incidenti sul lavoro ogni anno

Sono questi i dati presentati oggi a Roma dall'Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) e dall’Inail

di Francesco Maggio

Ogni anno, nel mondo, muoiono circa 2,2 milioni di persone per incidenti, malattie o infortuni sul lavoro. Come dire che ogni giorno 6.000 lavoratori perdono la vita a causa della propria attività professionale. Complessivamente, 270 milioni di persone sono coinvolte in incidenti e 160 milioni, invece, soffrono di malattie professionali. Sono questi i dati presentati oggi a Roma dall’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) e dall?Inail in occasione della IX Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Uno degli aspetti critici, denunciati dall?Oil, è l?esposizione ad agenti tossici. Ogni anno, infatti, circa 440.000 lavoratori muoiono a causa dei danni derivanti da queste sostanze, ben 100.000 imputabili alla sola esposizione all’amianto. Insomma, una quota tra il 15 e il 30% del totale delle malattie e’ rappresentata da patologie polmonari, da imputare all?inalazione di polveri o sostanze nocive. Resta alta anche l?incidenza delle violenze, sia fisiche sia psicologiche, sul luogo di lavoro, che hanno interessato solo negli Stati Uniti 2 milioni di persone. Secondo i dati diffusi dall?Inail, nel 2003 sono stati denunciati circa 952.000 infortuni sul lavoro, con 1.311 casi mortali. Rispetto al 2002, si registra un -1,8% che conferma il trend positivo che, già nel 2002, aveva portato ad una riduzione del 3,5% degli incidenti sul lavoro. Tra i lavoratori, spicca il tasso di incidentalità che coinvolge gli extracomunitari. Per gli immigrati, la media degli incidenti ogni mille occupati arriva al 55,6%, rispetto al 43,2% dei lavoratori italiani. Gli stranieri, avverte l?Inail, sono in genere impiegati nelle attività a maggior rischio, come le costruzioni, la metalmeccanica e l?agricoltura. ?Occorre promuovere, a tutti i livelli, una cultura della sicurezza basata sulla prevenzione costituisce il metodo più efficace per ridurre il numero degli incidenti e delle malattie legate al lavoro” ha commentato Claudio Lenoci, direttore dell?Ufficio Oil di Roma, spiegando che ”l?Oil ha adottato nel 2003 una strategia globale che mette a disposizione di governi, datori di lavoro e lavoratori un insieme di strumenti concreti di prevenzione intesi a rafforzare i sistemi nazionali di salute e sicurezza sul lavoro”. ”Anche se l?Italia -ha aggiunto il direttore generale dell?Inail, Maurizio Castro- si posiziona sotto la media europea per gli infortuni sul lavoro, l’impegno dell?Istituto, come quello di tutti gli attori sociali coinvolti, non può subire rallentamenti. Agiremo sul fronte della consulenza e supporto alle imprese (incentivi finanziari, corsi di formazione, iniziative di prevenzione) ma non trascureremo le azioni di repressione, in caso di illegalità e comportamenti che compromettono la sicurezza sul posto di lavoro”.


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