Giovani

Consultazione pubblica per cambiare le regole del servizio civile universale

Il dipartimento Politiche giovanili e Scu ha avviato il processo di revisione delle disposizioni che regolano i rapporti fra enti e operatori, prima e durante lo svolgimento del servizio. Nel dibattito interviene la Asc Aps, che giudica positivamente questa iniziativa

di Redazione

Il dipartimento Politiche giovanili e Servizio civile universale ha attivato una consultazione pubblica sul processo di revisione delle disposizioni che regolano i rapporti fra enti e operatori volontari, prima e durante lo svolgimento del servizio. Per Asc Aps si tratta di «una iniziativa positiva che può coinvolgere persone che non vivono direttamente questa esperienza ma sono interessate a comprenderla meglio e a conoscere quanto sia utile per i ragazzi e le ragazze cosi come per le comunità interessate dai progetti e dalle attività».

La consultazione pubblica è inserita in un percorso che si muove dentro le azioni del Pnrr, che il dipartimento ha definito “Verso un Servizio civile universale partecipato e trasparente” e che, tra gli obiettivi, si pone quello di aumentare il numero dei partecipanti al servizio civile universale.

«Non ci stancheremo di ripetere che l’unico e anche più semplice modo per aumentare il numero dei partecipanti è dotare il Fondo nazionale delle risorse necessarie a coprire i costi pubblici di un anno di servizio di un giovane: circa 6.230 euro, se svolto in Italia, e 10.280 euro se svolto all’estero (dati 2023, in quanto non ancora disponibile il Documento di programmazione finanziaria 2024)», si legge in una nota diffusa oggi dalla Asc Aps. «Ad oggi, per il 2025, sono stati stanziati circa 145 milioni di euro che coprono le spese di meno di 20mila operatori volontari, mentre negli ultimi anni i contingenti sono stati sempre superiori ad almeno 50mila posizioni: una situazione che metterebbe anche a rischio anche gli obiettivi Pnrr in materia di Servizio civile universale».

«Il futuro di questa straordinaria opportunità, i percorsi e le azioni da mettere in campo, dovrebbero tener presente il nome della misura che è in sé un manifesto programmatico: Servizio civile universale», dichiara Rosario Lerro, presidente di Asc Aps. «Ma quando lo sarà realmente? Quanti ragazzi e quante ragazze potranno mettersi a servizio delle proprie comunità con il prossimo bando? Attendiamo risposte dal ministro Abodi».

Asc Aps è la più grande associazione di scopo italiana dedicata esclusivamente al servizio civile, cui aderiscono cinque associazioni nazionali (Arci, Arciragazzi, Auser, Legambiente, Uisp) e decine di organizzazioni locali. È anche l’unica associazione ad avere disponibili le serie complete di dati, approfondimenti ed analisi sui giovani in servizio civile a partire dal 2009.

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