Salute

Aids: i Paesi ricchi coordinano gli sforzi

I Paesi donatori, tra cui l'Italia, hanno raggiunto un accordo per una gestione più efficace dei fondi

di Carlotta Jesi

L’Italia è tra i 15 Paesi che il 25 aprile, a Washimgton, hanno siglato un ac cordo per rendere più efficace la lotta all’Aids. In che modo? «Eliminando tutte le lunghezze burocratiche che spesso costringono i paesi beneficiari dei doni a sprecare risorse preziose nella compilazione di moduli che vengono inviati ai donatori», ha dichiarato Peter Piot, il responsabile del programma delle Nazioni Unite di lotta all’Aids che ha siglato l’accordo insieme a Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, germania, Irlanda, Giappone, Lussemburgo, Olanda, Norvegia e Svezia. I punti salienti dell’accordo firmato dai Paesi donatori? I donatori faranno convogliare gli aiuti in un unico programma d’azione per Paese beneficiario, verrà istituita una singola autorità che riceverà fli aiuti in ogni Paese beneficiario e un unico sistema per monitorare come questi aiuti vengono spesi.


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