Cultura

Cpt: aspra polemica fra Msf e Misericordie

Ieri l'attacco di Medici senza frontieri, oggi la replica delle Misericordie: al centro la gestione del centro di Lampedusa

di Redazione

Il fatto che Medici Senza Frontiere critichi le Misericordie per la gestione del Centro di accoglienza di Lampedusa, ora che ne è esclusa, dopo averle più volte lodate in passato per la loro attività nel centro stesso, dimostra chiaramente la strumentalità degli attacchi. Una strumentalità tanto più grave alla vigilia della stagione estiva, quando gli arrivi sono più numerosi e l’impegno per i volontari che si occupano di accogliere, sfamare, curare e rivestire i profughi si fa più intenso. Per questo le Misericordie d’Italia invitano Msf ad astenersi da simili denunce generiche e gratuite, se non coadiuvate da fatti concreti e circostanziati. Attacchi di questo tipo equivalgono a sparare nel mucchio e quindi non aiutano i bisognosi, ma servono solo a sollevare polveroni e guadagnarsi visibilità mediatica, ai danni di chi, magari in silenzio, è impegnato come a Lampedusa ad aiutare gli immigrati. Non spetta alle Misericordie d’Italia sindacare sul mancato rinnovo da parte del Ministero dell?Interno dell’autorizzazione a Msf per accedere al centro di Lampedusa. Né dipendono da noi le dimensioni e le dotazioni strutturali del centro. Ma non possiamo non controbattere alle imprecisioni che Msf dice sulla nostra gestione. A Lampedusa operano quotidianamente 4 operatori socio-assistenziali (2 di notte), 2 cuochi, 1 psicologo, 1 medico, 1 infermiere, 1 interprete, 1 mediatore socio-culturale, oltre al direttore ed a tanti volontari isolani. Numeri che ovviamente crescono in presenza di emergenze. L’operato delle Misericordie risponde a quanto previsto dal Ministero degli Interni e viene costantemente verificato dai carabinieri presenti sull?isola. Le attrezzature sanitarie da noi messe a disposizione del centro vanno ben oltre quelle richieste dalla convenzione con la Prefettura. Msf si augura che la commissione diritti umani del Senato compia visite frequenti al centro. Un’idea che accogliamo con entusiasmo. Vogliamo ricordare che da ogni parte (associazioni di volontariato, istituzioni, forze dell’ordine, politici di maggioranza e di opposizione) abbiamo finora ricevuto apprezzamenti per il nostro operato. Basti ricordare la visita compiuta al centro nell?autunno scorso da una delegazione della Commissione affari sociali della Camera e gli apprezzamenti dell?onorevole Bindi che parlò in quell?occasione di ?lavoro eccellente?. Occorre infine ricordare che Msf è stata presente per un anno nel centro con un solo operatore che aveva il compito di compiere un’indagine epidemiologica sugli immigrati in arrivo. Appare quindi paradossale e di una presunzione smodata attribuirsi il merito, come fa Msf, di aver assistito 7 mila immigrati e dichiarare che d’ora innanzi gli immigrati in arrivo a Lampedusa saranno privati dell?assistenza sanitaria adeguata, per effetto dell?assenza di quell?operatore. Msf svolge un’attività spesso encomiabile. Ma non è l’unica organizzazione che si occupi dei malati e dei bisognosi. Le Misericordie, giova ricordarlo, lo fanno dal 1244. Di seguito il comunicato di Msf pubblicato ieri: I volontari dell’associazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere non potranno più prestare la loro opera di assistenza sanitaria a favore degli stranieri che arrivano a Lampedusa. Il ministero dell’Interno ha appena comunicato ufficialmente il rifiuto al rinnovo dell’accordo con la prefettura competente che permetteva a MSF l’accesso alla struttura. La comunicazione dell’estromissione arriva a due mesi e mezzo dalla presentazione del rapporto di MSF sui Centri di Permanenza Temporanea (CPT). Due mesi e mezzo durante i quali MSF ha chiesto di essere ricevuta dai rappresentanti del ministero, senza ottenere alcuna risposta. ?Il rifiuto del ministero aggrava la già pesante mancanza di trasparenza nella gestione dei centri di trattenimento per stranieri in Italia, ma soprattutto rischia di privare migliaia di persone che ogni anno sbarcano a Lampedusa della possibilità di ricevere assistenza sanitaria adeguata. ? spiega Loris De Filippi, responsabile dei progetti italiani di MSF ? Queste persone, che fuggono da guerre e situazioni di violenza diffusa, arrivano in Italia dopo aver viaggiato spesso in condizioni disumane?. MSF lavora, a titolo completamente gratuito, nel centro di Lampedusa dal settembre 2002 e fin qui ha assistito circa 7mila persone l’anno. Nel corso del 2003 équipes di MSF hanno visitato tutti gli 11 CPT e i 4 centri ?ibridi? esistenti sul territorio nazionale: da questo lavoro è nato un Rapporto, presentato lo scorso 26 gennaio, che denunciava gravi violazioni e inadeguatezze in tutti i Centri. Pur criticando il sistema di detenzione amministrativa degli irregolari praticato in Italia, MSF ha chiesto di poter tornare a lavorare nel Centro di Lampedusa, dopo la consueta pausa invernale (quando gli sbarchi diminuiscono) perché l’Isola rappresenta il principale punto di approdo per stranieri che spesso arrivano in condizioni di salute precarie. ?Ufficialmente il rifiuto a rinnovare il permesso all’ingresso ? spiega ancora De Filippi ? è motivato con l’elevata professionalità dei servizi resi dall’ente gestore del centro, la Confraternita delle Misericordiae. Ma il nostro staff che ha lavorato all’interno del centro ha più volte riscontrato gravi inadeguatezze nell’assistenza sanitaria erogata agli stranieri. Il centro non è attrezzato per le situazioni di emergenza, come gli sbarchi numerosi; è spesso sovraffollato e presenta condizioni di igiene inadeguate. In molte occasioni abbiamo verificato insufficienza di medicinali e di attrezzature sanitarie di base. Nel centro, fino alla nostra ultima visita, mancava inoltre una struttura idonea all’isolamento di eventuali casi di malattie infettive?. MSF chiede ora che i membri della Commissione per i diritti umani del Senato visitino regolarmente il centro di Lampedusa per verificare le condizioni di trattenimento degli ospiti e la soddisfazione dei bisogni di assistenza sanitaria.


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