Formazione

Un mondo dove i soldi sono nelle mani delle donne.

Intanto all’estero......

di Francesco Maggio

Se in Italia, tutto sommato, è da poco che la finanza etica comincia ad essere percepita anche come potere, all?estero ciò accade già da tempo. A cominciare naturalmente dagli Stati Uniti, dove il socially responsible investing nasce e si afferma prima di ogni altro Paese. E qui il volto che meglio lo rappresenta è senza dubbio quello di Amy Domini, la pioniera del settore, una delle 30 donne più potenti di Wall Street, la fondatrice del primo benchmark etico (il Domini social index 400), della più autorevole agenzia di rating etico, la Kinder Lyndenberg Domini, del fondo Domini social fund. Altro volto notissimo della finanza etica internazionale, stavolta legato al microcredito, è quello di Muhammad Yunus, fondatore nel 1976 della Grameen Bank, la prima banca etica del mondo. Che dire poi di Amartya Sen, Nobel per l?economia, tra i primi a studiare l?etica in economia, presente, peraltro, nel comitato etico del gruppo Monte dei Paschi di Siena? Meno noto, ma sicuramente un?eminenza grigia nel campo dell?azionariato attivo è Robert Monks, fondatore della Institutional Shareholder Service, la più grande società di consulenza per investitori istituzionali sui temi della corporate governance. Anche in Europa, però, non mancano i “bei” nomi. Come quello dello svizzero Reto Ringger, fondatore ed azionista di maggioranza di Sam-Sustainable asset management, la società che in partnership al Dow Jones ha dato vita al Dow Jones Sustainability Index. O quello della francese Nicole Notat,fondatrice dell’impresa di certificazione sociale Vigeo.O ancora, quellodell’inglese Karina Litvack, direttore di Isis tra le più blasonate società di gestione del risparmio britanniche.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA