Welfare

Tortura. Pisapia: “Cdl vuole stato di polizia”

Indignato l'esponente di Rifondazione comunista per la norma approvata alla Camera dalla maggioranza di governo

di Ettore Colombo

“L’ennesima vergogna che fa sprofondare il nostro paese tra le nazioni dove non sono tutelati i diritti umani, in aperto contrasto con la costituzione e con le convenzioni internazionali, sottoscritte e ratificate dall’Italia e, fatto ancor piu’ grave, renderebbe legittimi i casi di tortura, se non reiterati e continuati nel tempo. Il centrodestra sta trasformando il nostro paese da stato di diritto a stato di polizia”. Lo afferma Giuliano Pisapia, deputato di Rifondazione comunista, che aggiunge: “L’approvazione da parte di tutta la maggioranza dell’emendamento per cui non rientra nel reato di tortura il pubblico ufficiale che commette gravi violenze e gravi minacce, salvo che non siano reiterate, nei confronti di chi e’ sottoposto alla sua autorita’ – allo scopo di ottenere informazioni o confessioni, vere o false, o per motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa o sessuale – contrasta con la convenzione europea contro la tortura del 1984, sottoscritta e ratificata dall’italia, ma si pone anche in aperto contrasto con la costituzione, ponendo il nostro paese in una situazione in cui rimarrebbero impunite condotte gravissime che violano i fondamentali diritti dell’uomo, ma, fatto ancor piu’ grave – e che ha determinato rifondazione comunista ad uscire dall’aula e a non partecipare piu’ al voto – e’ che, se l’attuale testo diventasse legge, non solo sarebbe da considerare legittima la tortura, se non reiterata e continuata, ma si creerebbe un inaccettabile e inammissibile arretramento rispetto a quanto gia’ oggi previsto dal nostro ordinamento a tutela dell’incolumita’ fisica e psichica dei cittadini”.

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