Sostenibilità

Ue: Verdi, bocciato progetto Corridoio Tirrenico Meridionale

La Commissione ha messo in mora l’Italia. Il Governo ha 60 giorni per correre ai ripari

di Francesco Agresti

“L’Italia è stata nuovamente messa in mora dall’Europa e, questa volta, è toccato al Corridoio Tirrenico Meridionale. Le procedure di affidamento della concessione ad Arcea, da parte della Regione Lazio, per la realizzazione dell’autostrada Fiumicino-Formia violano la normativa europea in materia di appalti pubblici e concessioni. Lo ha deciso il 30 marzo scorso la Commissione Europea dopo aver esaminato un dettagliato esposto presentato nei mesi scorsi dalle senatrici verdi, Anna Donati e Loredana De Petris, insieme al consigliere verde della Regione Lazio, Angelo Bonelli, e alla Copresidente dei Verdi europei Monica Frassoni. “In qualità di ricorrenti?, dichiarano gli esponenti del Sole che Ride, ?il Commissario per il Mercato Interno Frits Bolkestein ci ha informato di aver inviato alla Repubblica italiana una lettera di costituzione in mora per la violazione della normativa comunitaria. Più precisamente, le procedure adottate dalla Regione Lazio, con l’avallo del Governo italiano, violano non solo le direttive 93/37/CE in materia di appalti e 92/50/CE sulla fornitura di servizi, ma anche gli articoli 43 e 49 del Trattato dell’unione relativi alla libertà di stabilimento dei cittadini in uno Stato membro e alla libera prestazione dei servizi all’interno della Comunità. Ora il Governo italiano ha 60 giorni di tempo per fornire alla Commissione UE nuova documentazione per chiarire le procedure adottate e, solo dopo una successiva fase di valutazione, la Commissione stessa assumerà una decisione definitiva sul caso.” “Quella che arriva dalla Commissione europea?, proseguono i Verdi, ?è un’importante conferma a sostegno della nostra denuncia nei confronti delle procedure adottate dalla Regione Lazio nella costituzione della Arcea spa e nell’affidamento della concessione e realizzazione senza gara dell’autostrada Fiumicino-Formia”. “Inoltre, la messa in mora giunge a pochi mesi dal pronunciamento dell’autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici che, con un parere motivato, dichiarava illegittime le procedure adottate per la realizzazione dell’autostrada Fiumicino-Formia. Pesante parere negativo che non ha indotto il ministero delle Infrastrutture e l’Anas, nei loro ruoli di indirizzo e controllo, ad intervenire revocando questa situazione di illegittimità. “E’ altrettanto grave che la Regione Lazio insista su quest’opera da realizzare attraverso procedure sbagliate: il 7 aprile ha infatti ripubblicato il progetto con un nuovo tracciato della Fiumicino-Formia e con le stesse identiche procedure illegittime sulle quali si è pronunciata negativamente la Commissione europea. Se l’Italia non vuole finire dritta alla Corte di Giustizia Europea, – concludono Donati, De Petris e Bonelli – il presidente Storace ed il ministro Lunardi decidano una volta per tutte di cambiare strada. Rispettino la normativa vigente a livello europeo e ritirino il progetto del Corridoio tirrenico meridionale che, oltre a violare direttive comunitarie e Trattato dell?Unione, è un’opera ad altissimo impatto ambientale, inutile e sbagliata per risolvere i problemi di mobilità del territorio”.


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