Modelli

A Bergamo la cooperazione impact cresce a doppia cifra

Le cooperative che aderiscono a Impact, registro di Confcooperative Bergamo, nel 2023 sono cresciute del 12%, con un impatto sul territorio che supera i 51 milioni di euro. Tra i 1.600 lavoratori impiegati, 451 appartengono a categorie svantaggiate

di Alessio Nisi

cooperazione

Nel corso del 2023 hanno registrato complessivamente un aumento del 12,6% del valore della produzione, con un impatto sul territorio che supera i 51 milioni di euro (nel 2022 erano 45,3 milioni). Impiegano più di 1.600 persone. Di queste 451 appartengono a categorie svantaggiate (111 assunte in un anno, nella stragrande maggioranza con contratti a tempo indeterminato). E sono aziende che crescono.

Sono le venti cooperative sociali e di produzione e lavoro che aderiscono a Impact, registro di Confcooperative Bergamo dedicato a quelle realtà produttive che rispondono a precisi standard qualitativi. Imprese che si occupano di manifattura industriale, meccatronica, sono nel settore pulizie e sanificazione, ma si occupano anche di servizi ambientali ed ecologici.

I dati emergono dal Bilancio aggregato 2023, documento di sintesi che riassume i risultati ottenuti dal progetto di cui a ora fanno parte Berakah, Calimero, Totem, Il barone rosso, Il segno, La solidarietà, Impegno sociale, Padre Daniele Badiali, Acli servizi, Koinè, Bergamo lavoro, Contatto, Oikos, Cooperativa della comunità, L’ulivo, Ecosviluppo, Co.meta, Sul serio, Ruah e Il susino.

In un territorio a vocazione manifatturiera come quello di Bergamo, il registro Impact rappresenta un’iniziativa concreta per favorire processi virtuosi con le aziende, in un meccanismo di filiera con esiti molto positivi per il territorio in termini di sviluppo economico e sociale caratterizzato da equità, inclusione e sostenibilità ambientale

Fabio Benigni, responsabile del progetto Impact di Confcooperative Bergamo

Crescono attività produttiva e occupazione


Aziende che crescono inoltre nel quadro è quello di un rallentamento nazionale del settore manifatturiero e di una contrazione dello stesso settore nelle aziende monitorate. «Il cleaning, quindi pulizia, sanificazione e gestione rifiuti sono costantemente in crescita. Osserviamo un rallentamento anche noi nel manifatturiero, anche se c’è un incremento dalla capacità occupazionale», spiega Fabio Benigni, responsabile del progetto Impact di Confcooperative Bergamo.

Il registro Impact 

Con l’obiettivo di essere una risposta alle esigenze delle imprese, in un’ottica di filiera, non solo sul fronte dell’incontro tra domanda e offerta di manodopera, ma anche sul fronte della responsabilità sociale d’impresa, Impact (lanciato a novembre 2022) mira a favorire uno sviluppo economico e sociale del territorio secondo equità, sostenibilità ambientale ed inclusione. «Impact è un registro operativo in cui rientrano quelle cooperative che hanno determinate caratteristiche» con paletti molto ben precisi che vanno rispettati, ad esempio, in fatto di «certificazioni di qualità, di capacità innovativa, di formazione del personale».

Come si entra nel registro. Per ottenere il riconoscimento: è richiesto sotto il profilo dell’autenticità cooperativa, della legalità dei comportamenti e della tutela dei lavoratori, tra le altre cose, l’esito positivo della revisione cooperativa, la realizzazione di un’assemblea dei soci aggiuntiva a quella dedicata all’approvazione del bilancio e l’applicazione di contratti sottoscritti delle principali centrali cooperative.

Controlli e verifiche. Requisiti, quelli delle aziende, che vengono monitorati periodicamente. «Ogni anno», precisa Benigni, «facciamo una verifica che i requisiti delle cooperative aderenti e vengano rispettati».

La formazione. Sottolinea Benigni come la formazione abbia grande rilevanza per le imprese di Impact. «Parliamo della formazione che riguarda il personale normodotato come quella dedicata a tutte le persone con svantaggio».

Perché Impact. Il registro è nato dalla necessità di dare evidenza alle «modalità di cooperazione che funzionano bene e sono un modello economico, oggi più attuale che mai».

In apertura foto di TruckRun per Unsplash

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