Formazione

Stadi accessibili: il primo è il Tenni di Treviso

Per Disabili.com che ha condotto un'idagine tra le strutture del Nordest lo stadio Tenni di Treviso è "campione" di accessibilità

di Antonietta Nembri

Dopo l”indagine di Disabili.com nelle strutture del Nordest si evince che c’è ancora molto da fare. Il portale dei disabili italiani ha condotto quest’a ricerca su “commissione del consorzio Calcio Nordest” e grazie alla collaborazione della Regione Veneto. Sei gli impianti presi in esame, quelli utilizzati dalla sette squadre di calcio del Nordest: il Bentegodi di Verona, l’Euganeo di Padova, il Penzo di Venezia, il Tenni di Treviso, il Menti di Vicenza e il Tombolato di Cittadella. Sono stati analizzati al microscopio dalla redazione di Disabili.com per scoprirne pregi e difetti, ma soprattutto per fornire ai disabili uno strumento utile per andare allo stadio. Se si vanno a guardare tutte le leggi e le norme sull’accessibilità nessuno stadio del Triveneto può dirsi a posto. Per fortuna nessuna struttura è completamente senza attenzioni per le persone disabili: in qualche modo tutte le società e gli amministratori degli stadi si sono adoperati per accogliere in maniera sempre più completa tutti i tifosi, compresa la minoranza di supporters con difficoltà di mobilità. “Una sensibilità che è confermata anche dalle parole di vicinanza e attenzione spese per le persone disabili da parte dei capitani delle squadre coinvolte, nelle poche domande che abbiamo rivolto loro”, rivelano gli estensori della ricerca. Mettendo insieme tutti i parametri considerati, ovvero: – posti riservati – bagni e parcheggi accessibili – costo biglietto e procedure per averlo – accessibilità mediante ascensori o rampe – mezzi pubblici fruibili la palma dello stadio più accessibile va al tenni di Treviso. Non viene indicato invece un “ultimo arrivato”. “Diciamo che tutte le società hanno elementi perfezionabili, cui mettere mano” continuano a Disabili.com. In pratica: Vicenza ha già in avvio un progetto per rinnovare la propria proposta in favore delle persone disabili, che trovano una buona accoglienza a Padova, con lo stadio di nuova realizzazione, dove la difficoltà casomai è imputabile alle norme di sicurezza, che prevedono l’evacuazione indipendentemente dall’uso degli ascensori. A Verona proprio a questo hanno pensato per riservare i posti per disabili al parterre al piano terra, dove tuttavia numericamente ci sarebbe bisogno di qualche spazio riservato in più, essendo pochi i 50 attuali. Difficile parlare di accessibilità per Venezia, dove tuttavia vanno apprezzati gli sforzi di società e comune per poter permettere ai disabili di raggiungere lo stadio. Se il servizio venisse sganciato da un approccio di tipo sanitario la proposta ne acquisirebbe certamente. Anche a Cittadella va segnalata la buona presenza di bagni e parcheggi, anche se va ripensata sicuramente la zona riservata, che non ha una copertura per la pioggia. “Il numero di posti riservati che abbiamo contato – rivelano – vedrebbe comunque in prima fila il Padova, che portando le carrozzine sugli spalti alle spalle delle tribune non si pone limiti di spazio. Segue Vicenza con 65, poi ex aequo Treviso e Verona, con una cinquantina di posti riservati. Quinto lo stadio di Venezia, che può disporre di una tettoia per una trentina di disabili, anche se il posto disponibile è anche di più. Anche a Cittadella il posto sarebbe ampio, difficile poi fare i calcoli, visto che ci si accomoda a bordo campo”. Tenendo fuori, per più o meno positiva disponibilità di posti, gli stadi di Padova e Cittadella, se si stilasse una classifica tenendo conto delle percentuali, si svrebbero questi dati: Vicenza 65 posti su un totale di 21784, quindi i riservati sono lo 0,29% Treviso 50 posti su un totale di 9435, quindi i riservati sono lo 0,52% Venezia 30 posti su un totale di 13.370, quindi i riservati sono lo 0,22% Verona 50 posti su un totale di 42160, quindi i riservati sono lo 0,11% L’ultima in questo senso risulta dunque essere Verona: anche da questo punto di vista, invece, i numeri danno ragione alla segnalazione di Treviso come stadio maggiormente accessibile. Teniamo presente che secondo gli articoli 3 e 5 del D.M.LL.PP. 236/1989 i posti riservati per sedi di riunioni o spettacoli sono 2 ogni 400 persone: quindi il livello di accessibilità dovrebbe essere la percentuale dello 0,5%. “Abbiamo ritenuto più valida la disposizione delle carrozzine a bordo campo rispetto alla possibilità di far salire i disabili sulle tribune. Il fatto è che – spiegano gli estensori della ricerca – non si può avere “solamente” il mezzo meccanico per raggiungere le tribune, perché in caso di evacuazione non l’ascensore non è una via utilizzabile. Il “solamente” è tra parentesi, perché spesso si considera già davvero molto l’esistenza dell’ascensore accessibile: facendo queste considerazioni sulla sicurezza non vorremmo minimizzarne l’importanza, anzi. Il problema appunto si pone proprio sui termini della sicurezza, perché, ed è davvero difficile pensarlo anche in fase di progettazione, bisognerebbe realizzare delle rampe di pendenza di non più dell’8% che colleghino la tribuna con il livello zero. Per ciascuno stadio o quasi questo vorrebbe significare 200 metri circa di rampa. Con queste difficoltà, acquista molto più valore la soluzione dei posti riservati a bordo campo, nonostante anche questa soluzione non soddisfit utte le esigenze, di visibilità, riparo dalla pioggia, completa accessibilità dell’intera struttura. Tuttavia l’ago della bilancia, sommando i pro e i contro, non può che andare verso questa alternativa”. Info: www.disabili.com tel e fax 049.8763875


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