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Il crak Parmalat rischia di far aumentare il prezzo del latte in Usa

A sostenerlo è il senatore dello Stato di New York Chuck Schumer

di Francesco Maggio

Il crac della Parmalat rischia di pesare sulla borsa della spesa dei cittadini dello Stato di New York i quali potrebbero vedere salire alle stelle il costo del latte. A sostenerlo – ripreso dal New York Post – è il senatore dello Stato, Chuck Schumer il quale ha chiesto al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di bloccare la possibile vendita a grandi gruppi dell’unità americana del gruppo di Collecchio, in amministrazione controllata dallo scorso febbraio. Secondo il senatore la vendita della sezione – che fornisce allo Stato oltre un terzo del suo latte – potrebbe interessare solo grossi calibri del mercato caseario (come Dean Food che rumor rilanciano spesso in qualità di possibile candidata) i quali, già in posizione di dominio, allargherebbero il loro ruolo eliminando possibilità di concorrenza e facendo crescere il costo del latte. Proprio lo scorso 24 febbraio la Parmalat Usa, l?unità statunitense del gruppo di Collecchio aveva presentato richiesta di amministrazione controllata ai sensi della procedura fallimentare del Capitolo 11. La richiesta, registrata presso la Corte fallimentare di New York, riguardava una serie di 12 entità tutte attive nel settore caseario e nelle produzione di prodotti da forno. Oltre al marchio Parmalat (ovviamente latte), la casa di Collecchio conta su Clinton (latte, formaggi, yogurt, bevande), Farmland Dairies (latte e derivati), Welsh Farms (latte e derivati, gelati, acqua), Kinnett (latte e gelati), Peelers (latte), Mother’s (biscotti), Archway (biscotti), Sunnydale farms (latte), Skim Plus (latte), Salerno (biscotti) e Mrs.Alison (biscotti).

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