Cultura
Immigrazione: nuova sommossa al Cpt di Bologna
Ferito un tunisino di 23 anni
Ancora una sommossa al Cpt di Bologna, il centro di permanenza temporanea per clandestini in attesa di espulsione. Ieri sera c’e’ stato un nuovo tentativo di fuga in massa dalla struttura di via Mattei, alla periferia nord della citta’, concluso con un immigrato ferito in modo abbastanza serio e otto uomini delle forze dell’ordine leggermente contusi nel parapiglia. A cercare di allontanarsi sono stati una quarantina di ospiti, subito bloccati da polizia e carabinieri. Il ferito e’ un tunisino di 23 anni, che si e’ fatto male cadendo da una cancellata interna, mentre stava cercando di scavalcarla. Inizialmente le sue condizioni sembravano molto gravi, ma dopo il ricovero all’ ospedale Maggiore il giovane si e’ ripreso, e i medici hanno sciolto la prognosi, giudicandolo guaribile in 10 giorni. Al pronto soccorso sono finiti anche cinque carabinieri e tre poliziotti, colpiti da pietre e mattoni lanciati dagli immigrati. Uno di essi, un cittadino pakistano di 35 anni, e’ poi stato arrestato dalla polizia per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Quella di ieri sera e’ la terza evasione dal Cpt di Bologna nel giro di un mese, dopo quelle del 7 aprile e del 25 marzo. Secondo la parlamentare Prc Titti De Simone – che ha visitato il Cpt per ricostruire la dinamica della protesta e del tentativo di fuga (”I migranti sono stati tutti ripresi”, ha detto) – ”i Cpt vanno chiusi, punto e basta! Per come sono concepiti, per come sono utilizzati, per come sono gestiti possono produrre solo sofferenza, discriminazione, violenza, autolesionismo, drammi conseguenti alla disperazione. Altrimenti non ci si puo’ stupire se, per i migranti che li’ vengono rinchiusi, l’unica speranza per sopravvivere sia tentare la fuga”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.