Famiglia
Italia-Africa. Marelli: “Da qui nuova sfida a governi”
Il presidente di tutte le ong italiane apre la prima giornata di lavori dell'assise indetta a favore del continente nero
Da Roma parte una nuova sfida: ”quella di uno stile nuovo nei rapporti tra i popoli, il voler far parlare, insieme, donatori e riceventi di aiuti internazionali, politici del Nord e del Sud del mondo ma anche ong occidentali e africane”. E’ questo, per il presidente della Focsiv (il coordinamento che riunisce le ong di ispirazione cattolica) Sergio Marelli, il senso dell’assise: ”Italiafrica 2004” aperta oggi in Campidoglio. ”Si tratta – dice Marelli all’Asca – di una forma inedita di incontro internazionale, certamente il primo a livello europeo. Una sfida nata e promossa dalle associazioni, dalle ong e dalla societa’ civile e subito raccolta da un ente locale. Si tratta di una manifestazione per l’Africa che si propone di scalzare un po’ di oblio e di ricordare a tutti che non si puo’ parlare di un enorme continente come l’Africa solo quando si e’ in presenza di catastrofi o emergenze di vario genere”. Una ”amplissima alleanza”, quella che si vuole formare a Roma, che rappresenta pero’, aggiunge Marelli, anche ”un segnale chiaro al Governo italiano verso il quale si rinnova una forte protesta per il disimpegno costante e crescente verso i paesi piu’ poveri”. Secondo il presidente delle ong cattoliche l’appuntamento romano acquista un senso ancora piu’ profondo proprio per le tragiche notizie che giungono da un altro scacchiere ‘caldo’ del mondo: quello del Medio Oriente e dell’Irak. ”Anche quando abbiamo manifestato contro la guerra in Irak – ricorda Marelli – lo abbiamo fatto ricordando tutte le altre guerre che ogni giorno si combattono nel mondo e, purtroppo, l’Africa detiene in questo senso un tragico primato. Infine, questi giorni ci ricordano drammaticamente che l’unica maniera per garantire la sicurezza e’ quella di investire non in strumnti bellici ma nella cooperazione e nelle societa’ civili locali. Proprio quello che andremo a dire in Campidoglio”.
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