Formazione

Cgi-Cisl-Uil. “L’Africa torni al centro”

"Accelerare la democratizzazione del Wto" chiedono i sindacati italiani in un incontro con quelli africani

di Ettore Colombo

Ridare voce e centralita’ alla questione africana. E’ l’impegno di Cgil, Cisl e Uil, che richiamano l’attenzione sul continente colpito da tragedie e genocidi, poverta’ e malattie. Alla vigilia della manifestazione di sabato sull’Africa promossa dai sindacati, ma anche dalla Fao, dal comune di Roma e la comunita’ di S.Egidio, i sindacati chiedono un nuovo modello di cooperazione e sviluppo per aprire una stagione di solidarieta’ internazionale fondata sui diritti di tutti. Ma le organizzazioni spingono anche perche’ ”si accentui il processo di democratizzazione della Wto”. ”Il continente e’ come se fosse scomparso”, ha denunciato oggi il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, partecipando insieme ai colleghi di Cisl e Uil, Savino Pezzotta, e Luigi Angeletti, ad un convegno sullo sviluppo e il futuro dell’Africa, nell’ambito della tre giorni ‘Italiaafrica’. Epifani ha sottolineato anche il ”fallimento” degli obiettivi di Johannesburg come quelli sulla riduzione della poverta’ e della mortalita’ infantile. Se il ritmo di crescita fosse quello attuale, ha osservato, il primo per l’Africa sarebbe raggiunto nel 2.147, quello sulla mortalita’ infantile nel 2.165. Per Pezzotta, l’Africa ”non si puo’ lasciare ai margini, il continente e’ un punto di snodo del futuro”. Per il sindacalista, vanno anche chieste al governo italiano risorse per la cooperazione. Mentre la pace, ha detto ancora Pezzotta, ”e’ condizione essenziale per lo sviluppo: non si rimette il debito, non si rida’ sviluppo se non dentro un contesto di pace”. Per Angeletti, ”lo sviluppo sociale, economico e politico dell’Africa non e’ una questione solo di solidarieta’, ma e’ cruciale per l’Italia e l’Europa: questo e’ l’obiettivo che dobbiamo porci. Affrontare i problemi di Paesi diversi dai nostri e’ la vera sfida che l’Europa deve vincere”.


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