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Rwanda: 16 ribelli uccisi in un attacco sventato dall’esercito regolare

Nella notte tra giovedì e venerdì scorso, 250 ribelli hutu provenienti dal Congo/ex Zaire hanno sferrato senza successo un attacco nel nordovest del paese

di Joshua Massarenti

Kigali (Rwanda) – E? successo nella notte tra giovedì e venerdì, ma solo ieri si è saputo per vie ufficiali che oltre 250 ribelli hanno tentato un attacco, fallito, nel Rwanda nordoccidentale. Giunti dalla Repubblica Democratica del Congo, i ribelli hanno provato ad aggredire villaggi nella regione di Mutura, trovando la forte opposizione dell?esercito rwandese. Secondo fonti ufficiali gli scontri avrebbero provocato la morte di almeno 16 soldati tra i ranghi della ribellione, costretta a sua volta a ritirarsi in territorio congolese. In una dichiarazione rilasciata alla BBC, il Capo di stato maggiore James Kabarebe ha spiegato che si trattava di ?250 ribelli Hutu che hanno attraversato la frontiera con lo scopo di uccidere dei Tutsi?. L?attacco sferrato tre notti fa coincide in Rwanda con il periodo commemorativo del genocidio rwandese. A dieci anni dalla tragedia, il regime guidato da Paul Kagame non ha ancora posto un termine al problema dei rifugiati Hutu più recalcitranti ad accettare gli accordi di pace siglati nell?agosto 2002 tra Kagame e il suo omologo congolese Joseph Kabila che prevedeva il ritorno, con la forza qualora fosse necessaria, di decine di migliaia di ribelli Hutu, alcuni dei quali decisi a conquistare il potere in Rwanda. Nonostante l?arresa del capo delle milizie estremiste hutu – il generale Paul Rwarakabije il 14 novembre 2003, il governo rwandese sostiene che in Congo/ex Zaire sono ancora attivi circa 20.000 ribelli guidati da una nuova leadership ancor più aggressiva di quella precedente capeggiata da Rwarakabije. Per molti osservatori, questa ribellione è troppo debole per poter rovesciare il potere centrale di Kigali. Tuttavia, le pressioni esercitate dai ribelli lungo la frontiera rwando-congolese rischiano d?incrinare nuovamente l?immagine di un paese la cui sicurezza interna, giudicata un dato acquisito negli ultimi anni, risulta determinante per attirare in Rwanda gli investimenti esteri ed i turisti.


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