Mondo

Iraq. I ribelli sciiti: “Abbiamo 30 ostaggi”

Tra loro anche quattro italiani, probabilmente "guardie private" di società italiane. Ancora sconosciuti i nomi

di Ettore Colombo

Ancora ostaggi occidentali in Iraq. La televisione Al Arabiya ha diffuso un nastro di un gruppo iracheno che dice di detenere 30 ostaggi stranieri. Il gruppo ha minacciato di decapitarli se le forze americane non tolgono l’assedio alla città di Falluja. In un primo momento sembrava che l’Italia non ci fosse nell’elenco diffuso delle nazionalità citate dalla televisione araba. Gli ostaggi sarebbero stati – secondo quanto trasmesso dalla tv – giapponesi, bulgari, israeliani, americani, spagnoli e coreani. Secondo quanto riportano i siti internet dei quotidiano ?El Mundo? e ?Le Monde? invece (e poi un testimone diretto dell’agenzia Rueters) tra i 30 figurano anche alcuni italiani. La presenza di italiani è confermata anche dall’agenzia francese Afp.

LE BRIGATE – “Siamo le brigate dell’eroe e martire sceicco Ahmed Yassin”:questo il nome del gruppo iracheno che nel nastro mandato in onda da al Arabiya rivendica il rapimento dei 30 ostaggi stranieri. Yassin, il fondatore del gruppo integralista palestinese Hamas, è stato ucciso lo scorso mese da Israele. L’uomo mascherato, lo speaker del gruppo formato da otto uomini mascherati, ha aggiunto: «annunciamo l’uccisione di quattro soldati e abbiamo i corpi», mentre si vedeva il corpo di un uomo in decomposizione.

L’AMERICANO – Proseguono anche le ricerche di due militari americani e un numero imprecisato di civili dispersi dopo un agguato venerdì mattina nei pressi dell’aeroporto di Bagdad. Un video diffuso da Al Jazeera mostra alcuni ribelli con un prigioniero sul sedile posteriore di un’auto con accanto un uomo armato. È stato identificato come Thomas Hamill ed è stato filmato da un cameraman della tv australiana «Abc»: dichiara che faceva parte di un convoglio attaccato.

FALLITO L’INCONTRO – È fallito il nuovo tentativo di incontrare gli ostaggi tenuti dalla guerriglia irachena in una moschea di un sobborgo di Bagdad, tra cui ci dovrebbero essere i quattro italiani rapiti venerdì di cui ancora non si conosce l’identità e che si pensa siano guardie private. L’inviato dell’agenzia Reuters, che venerdì aveva detto di aver visto quattro prigionieri italiani di cui ancora non si hanno notizie, ha cercato di entrare nella moschea in cui sono asserragliati i miliziani sciiti, ma gli è stato impedito. Ne ha dato notizia l’inviato del Tg1 in Iraq, Lilli Gruber.

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