Proteste

Bangladesh, ActionAid: «La transizione, guidata dai giovani, porterà cambiamenti positivi»

«L'organizzazione solidarizza con i giovani del Paese che hanno coraggiosamente alzato la voce nella lotta per i diritti e la giustizia», dice la direttrice di ActionAid Bangladesh, Farah Kabir. «Esortiamo i responsabili politici a lavorare insieme per garantire che i diritti umani, l’inclusione sociale e il buon Governo siano al primo posto della nostra agenda nazionale»

di Redazione

L’organizzazione umanitaria ActionAid lavora in Bangladesh dal 1982, focalizzandosi sui diritti delle donne e dei bambini. 

A seguito delle proteste e della fase di transizione politica che si sta verificando nel Paese, la direttrice di ActionAid Bangladesh, Farah Kabir, ha dichiarato: «ActionAid solidarizza con i giovani del Paese che hanno coraggiosamente alzato la voce nella lotta per i diritti e la giustizia. Il coraggio degli studenti, il loro impegno senza compromessi per la riforma della governance e per la tutela dei diritti umani, deve ricordare a tutti l’importanza del ruolo che i giovani svolgono nella costruzione di una società giusta ed equa».

Farah Kabir

«Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie dei defunti per la tragica perdita dei loro cari durante le proteste sulla riforma delle quote», continua Farah Kabir. «La libertà ha un prezzo, e dobbiamo onorare coloro che si sono sacrificati per questa  causa, cercando di costruire una Nazione che rispetti la diversità e sostenga l’equità per tutti i suoi cittadini». 

«Siamo profondamente preoccupati», conclude, «per la situazione attuale ma anche fiduciosi che questa transizione politica, guidata dai giovani, porterà cambiamenti positivi. Esortiamo i responsabili politici a lavorare insieme per garantire che i diritti umani, l’inclusione sociale e il buon Governo siano al primo posto della nostra agenda nazionale. Chiediamo a tutti di impegnarsi a costruire insieme un futuro in cui ogni persona è apprezzata indipendentemente da sesso, classe, casta o etnia e ogni voce sia ascoltata».

Credit: AP Photo/Rajib Dhar

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