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Algeria: si vota per il presidente. Alto il rischio di brogli

Favorito per un secondo mandato di 5 anni è l'uscente Abdelaziz Bouteflika. Suo principale rivale è l'ex premier e leader del Fln, Ali Benflis, che ha espresso il timore di brogli

di Paolo Manzo

Circa 18 milioni di algerini sono chiamati oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente: favorito per un secondo mandato di cinque anni e’ l’uscente Abdelaziz Bouteflika. Suo principale rivale e’ l’ex premier e leader del Fronte di liberazione nazionale (Fln), Ali Benflis, che ha espresso il timore di brogli ai seggi. ”E’ tutto un cinema, truccheranno i risultati come al solito. La mafia continuera’ a gestire la faccenda”, e’ il commento al quotidiano ‘Times’ di Ahmed, un commerciante di 40 anni, che pero’ ha intenzione di andare a votare. E proprio nella volonta’ di esercitare un diritto, notano gli osservatori, e’ chiara la speranza, che si affaccia tra gli algerini per la prima volta dopo oltre 10 anni, che il responso delle urne sara’ democraticamente rispettato. Fu infatti nelle elezioni del 1992, quando sembrava che il Fronte islamico di salvezza avesse la meglio, che l’esercito intervenne e l’esito del voto venne annullato: una mossa che scateno’ la guerra civile che fece circa 150mila vittime. E lo stesso esercito, che fu grande elettore del presidente uscente Abdelaziz Bouteflika nel 1999, ha preso le distanze: in un’intervista al quotidiano egiziano ‘Al Ahram’ dello scorso giugno, il capo di stato maggiore, tenente generale Mohammed Lamari, ha assicurato che l’esercito non avrebbe avuto nessun candiato preferenziale. Anche ‘Boutef’, dal canto suo, avrebbe progressivamente rotto i ponti con l’esercito nei cinque anni del suo mandato presidenziale. Oltre 80mila i seggi dove voteranno gli algerini per eleggere il loro ottavo presidente, dopo l’indipendenza ottenuta nel 1962. In lizza, in quello che viene visto prevalentemente come un ”duello” tra il presidente uscente, e favorito nei sondaggi, Bouteflika, e Ali Benflis, che fu suo primo ministro per tre anni ed e’ segretario generale del Fln, l’ex partito unico, ci sono anche altri quattro candidati. Tra loro una donna, Louisa Hanoun, la candidata del partito trozkista dei lavoratori (Pt), il laico Said Sadi presidente dell’Rcd, l’islamico radicale Abdallah Djaballah, leader del partito El Islah (La riforma) e figura emergente, e Ali Faouzi Rebane, esponente del movimento nazionalista ‘Ahd 54’. ”Non saranno elezioni perfette, i brogli ci saranno -commenta una fonte diplomatica occidentale al ‘Times’- ma rappresentano un passo importante, perche’ in Algeria stanno venendo fuori da una guerra civile sanguinosa e dolorosa”.


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